Lettera del Presidente – 2014 –
Trasparenza e responsabilità sociale sono imperativi per qualsiasi azienda che punta al proprio sviluppo. Questo documento che mi pregio di presentare costituisce uno degli strumenti più efficaci per rendicontare non solo le numerose attività realizzate nel corso dell’anno, ma soprattutto per comunicare la vision che ha sorretto le scelte di spesa e quelle di contenuto.

Sappiamo che dal 2017 anche l’Italia dovrà attuare la Direttiva europea sulla rendicontazione delle informazioni non finanziarie, che obbligherà le grandi imprese a produrre report sulle proprie attività sociali. Il nostro Bilancio Sociale è arrivato alla sua decima edizione, a testimonianza che l’esigenza di restituire una panoramica d’insieme delle nostre iniziative è reale, sentita e perseguita con convinzione e lungimiranza.

La completezza del documento, il quale affronta tutti gli asset strategici del nostro intervento in un’ottica integrata, ambisce anche ad avvicinare i colleghi non associati alla nostra realtà e a stringere ulteriormente la relazione con i manager già iscritti. Riconosciamo che la nostra funzione, piuttosto che sul consenso, si basa sulla condivisione di scopi e mezzi. L’azione di rappresentanza vive infatti di precisi vincoli di mandato che più sono stretti, più rendono efficace la nostra condotta, con effetti sia in campo economico sia istituzionale e sociale.

Rappresentiamo infatti una categoria che sta aiutando il Paese a ripartire, agendo per lo più in religioso silenzio: contribuisce a sostenere l’economia e le speranze di sviluppo così come a promuovere il merito, il risultato, l’etica professionale, la leadership civica, l’innovazione, la logica collaborativa.

In un periodo storico di estrema delicatezza e di rapida evoluzione, il management italiano è di fronte alla sfida della ripresa economica e, al contempo, al tentativo di affrancarsi da una crisi e da un’instabilità di portata globale. In tale contesto come Organizzazione di rappresentanza abbiamo anche il compito di intervenire sulle aree di miglioramento, costruire un sistema sempre più efficace, forte e moderno, rivolgerci alle generazioni più giovani e precorrerne i futuri bisogni.

Pertanto, l’invito che rivolgo è di riflettere sulla creazione di valore che Federmanager genera.

Con sistematicità e capacità di sintesi, questo Bilancio Sociale mette sotto una lente di ingrandimento quel valore, che è stato promosso dalla Presidenza che mi ha preceduto su alcuni capitoli importanti che riguardano le relazioni istituzionali e il dialogo con governo e parlamento, le relazioni industriali e sindacali, la promozione delle realtà, anche bilaterali, del nostro sistema, la valorizzazione del territorio e delle persone sulle quali contiamo.

Da queste basi parte ogni discorso su dove intendiamo dirigerci e quali progettualità esigono le nostre scelte più coraggiose.

Stefano Cuzzilla