Ci sono benefici che non è possibile monetizzare, beni intangibili che arricchiscono di valore l’operato di una Organizzazione come la nostra. Se si estende lo sguardo a una visione di insieme, è possibile cogliere pienamente il senso delle numerose attività intraprese e, soprattutto, lo spirito di responsabilità, condivisione e appartenenza con cui sono state portate avanti.
È quello che accade leggendo questo documento, e che è per me ragione di orgoglio e grande soddisfazione: il Bilancio Sociale 2016 di Federmanager è lo specchio di un anno di lavoro, di sfide e di impegno.
Scorrendo queste pagine si possono apprezzare i risultati ottenuti in termini di sostenibilità e di coesione sociale, di valorizzazione delle risorse umane, di rispetto dei parametri più stringenti in materia di trasparenza, gestione, coerenza agli scopi associativi.
Viene dato conto anche del dialogo sempre più stretto che abbiamo instaurato con la politica, le istituzioni e i portatori di interesse e che ci ha portato a svolgere una funzione promotrice di iniziative, anche di carattere legislativo, che sono andate a vantaggio di un ampio spettro di beneficiari. Penso allo straordinario lavoro condotto, grazie alla Direzione generale e allo staff di struttura, per introdurre nella Legge di Bilancio 2017 misure di incentivazione del welfare aziendale o, ancora, in materia di politiche attive.
Il lavoro delle Commissioni di settore (Sanità e Politiche Industriali) ha rafforzato questa azione: la loro istituzione è stata una delle più rilevanti novità del 2016.
Ne sono ancora oggi primo convinto sostenitore e tengo a sottolineare il duplice contributo che queste Commissioni apportano: incidono nel merito delle scelte pubbliche che vanno intraprese con competenza e capacità, ma anche sollecitano i colleghi associati ad adottare un metodo di intervento che caratterizzi questa Federazione secondo regole condivise.
Estroversione. Ovvero, per noi, un cambio di prospettiva. Federmanager ha infatti aperto le sue porte invitando qui in casa a discutere delle tematiche più attuali esponenti politici e istituzionali. Questo ha generato fiducia e ci ha consentito di farci conoscere meglio, oltre a veicolare con crescente convinzione i messaggi del management.
La più alta dimostrazione di una tale prospettiva “aperta” viene dalla prima Assemblea Nazionale di questa Federazione, che abbiamo organizzato a Roma all’Auditorium Parco della Musica, alla presenza di un parterre ricchissimo ed esclusivo. La presenza del governo, delle nostre parti sociali, degli alti rappresentanti delle istituzioni di questo Paese è stata suggellata dalla soddisfazione di poter riunire in un momento fortemente simbolico tutto il management. Nelle mie intenzioni, l’Assemblea di Federmanager si pone come il centro dell’azione quotidiana che stiamo conducendo per infondere dignità, vigore e speranza alla categoria dei manager impegnati a rilanciare l’industria italiana e la sua competitività su scala globale.
Restando sempre sul fronte del nostro impegno verso la collettività, abbiamo avviato una serie di iniziative, a partire dal sostegno alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto, che hanno attivato ancora una volta la solidarietà dei colleghi. Cito volentieri la nostra Onlus Vises che, pur essendo una piccola realtà, sta realizzando progetti straordinari in Italia e in altre parti del mondo.
Con la mano tesa verso chi ha meno, guardiamo a un orizzonte più ampio. Anche attraverso la rivista nazionale, il sito web che abbiamo integralmente rinnovato, la presenza sui social media cerchiamo di costruire ponti tra realtà diverse, comunicando il valore della sinergia, del confronto, del networking attraverso i nuovi strumenti che ci offre il digitale.
Ricordo, a titolo di esempio, le iniziative sostenute insieme ad Assidai e Praesidium per affermare la cultura della prevenzione sanitaria e del benessere tra i colleghi e nelle nostre famiglie: dalla ricerca che abbiamo presentato a marzo 2016 sul tema della connessione tra sport, attività fisica e salute fino alla promozione di esami gratuiti per gli assistiti, abbiamo voluto sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e dell’adesione a stili di vita corretti.
Altre attività meritano di essere evidenziate per la valenza sociale: non solo il rispetto per l’ambiente, che parte da semplici prassi di risparmio energetico e mobilità sostenibile, ma anche l’ottimizzazione dei sistemi e lo snellimento delle procedure che il digitale ha reso superflue. La semplificazione della macchina organizzativa, con lo snellimento della governance e degli assetti societari, ha mosso i primi passi proprio nel 2016 consentendoci di trasferire risorse economiche e di tempo in modo funzionale dove erano più richieste.
Questo approccio ci ha portato, e ne sono particolarmente lieto, a rafforzare la nostra management school, Federmanager Academy, a rilanciare l’azione della nostra società di scopo per il temporary management, CDi Manager, a sostenere convintamente la nostra partecipazione alla CIDA. Restituire agli iscritti servizi di qualità, venendo incontro alle mutate esigenze del mercato, significa tracciare nuove linee di sviluppo per un’Associazione come la nostra. Significa accorciare le distanze tra noi e il manager.
Il supporto ai territori nel 2016 è stato convinto ed è stato organizzato per venire incontro alle peculiarità di ciascuna realtà: anche da questo punto di vista, associazioni più forti si sono unite a quelle più piccole per raggiungere obiettivi condivisi. Con la fusione di Federmanager Bologna e di Federmanager Ravenna abbiamo avuto un chiaro esempio della capacità di questa Federazione di prendere decisioni nell’interesse esclusivo dei colleghi.
Infine, dedico una riflessione a un aspetto che considero prioritario: la bilateralità. I corpi intermedi, non importa quanto messi in discussione nell’arena pubblica, stanno esercitando una funzione essenziale in un periodo di crisi economica e di grandi cambiamenti sociali.
Insieme alle Organizzazioni datoriali abbiamo introdotto strumenti nuovi che erano attesi da anni. Nel 2016 abbiamo firmato il nuovo Ccnl per i manager delle aziende Confapi: oltre a confermare la centralità di Previndapi, Fasdapi, Fondazione Idi, Fondo Dirigenti Pmi abbiamo creato un ente dedicato al welfare e politiche attive (il nuovo “PmiWelfareManager”) e abbiamo riconosciuto la figura del “professional” come ulteriore forma di managerialità che oggi merita tutela.
Con Confindustria abbiamo ripensato gli assetti organizzativi e definito la governance degli enti bilaterali (Previndai, Fasi, Fondirigenti), abbiamo stretto accordi in vista di un potenziamento della contrattazione collettiva e aziendale ma, soprattutto, siamo intervenuti congiuntamente nel tessuto produttivo, ponendo le basi per realizzare in forma autonoma i progetti operativi necessari a vincere le sfide della “Quarta rivoluzione industriale”.
Modernizzare la funzione della rappresentanza presuppone la volontà di restituire al Paese, ai colleghi e alle loro famiglie, i risultati del nostro lavoro. Essere manager oggi non è possibile se non condividendo questo senso di responsabilità verso la costruzione di un mondo migliore per le generazioni a venire.
Stefano Cuzzilla Presidente Federmanager