"E' un vero gioco al massacro giocato sulla "pelle" di un grande gruppo industriale, uno dei pochi che il nostro Paese puo' vantare". Questo e' il grido di allarme che Federmanager, interpretando il pensiero del proprio Coordinamento Nazionale Dirigenti Finmeccanica, lancia, attraverso il suo presidente, Giorgio Ambrogioni, con riferimento alle ennesime notizie di cronaca relative a Finmeccanica. "Non si puo' andare avanti con questo stillicidio; non ci si puo' non rendere conto delle peculiarita' del mercato in cui operano le aziende Finmeccanica. La Magistratura – sottolinea Ambrogioni – svolga la sua azione ma tenga conto di questa realta'; tenga
conto dei danni irreversibili di iniziative che, come gia' avvenuto, possono poi risultare prive di riscontri. Chiediamo al Governo di svolgere fino in fondo il suo ruolo di azionista tutelando queste aziende che sono un patrimonio del Paese; chiediamo azioni lungimiranti e tempestive, pena la scomparsa di un patrimonio industriale, umano e professionale di cui dobbiamo essere fieri; deve essere chiaro che parliamo di un Gruppo industriale che impiega 70mila lavoratori di cui 40mila in Italia e con un indotto di circa 120mila addetti: con questa realta' non si puo' scherzare e quindi di tutto c'e' bisogno meno che di approcci superficiali, di informazioni spesso fuorvianti e di soluzioni di governance estemporanee. Se vi sono stati comportamenti impropri e finalizzati ad interessi personali – conclude Ambrogioni – questi vengano perseguiti con la massima determinazione e severita' ma si salvaguardino le aziende ed il loro posizionamento sui mercati: si eviti di regalare quote di mercato a competitori fortemente sostenuti dai loro Governi, perche' le conseguenze sarebbero gravissime sul piano industriale, tecnologico ed occupazionale, salvaguardando e valorizzando l'impegno di migliaia di lavoratori Finmeccanica che tutti i giorni continuano, con grande senso di appartenenza, a creare valore per il Paese".
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