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Ecco tutti i segreti dei manager italiani

Il presente libro si propone lo scopo di fornire un racconto aggiornato della realtà dei manager italiani, quale deriva dal confronto tra due prospettive d’indagine complementari:

– la percezione del proprio ruolo professionale e sociale e di sé come persone, restituita dai diretti interessati;
– la visione dell’universo dei manager da parte dei principali protagonisti del mondo economico, finanziario, politico e sindacale italiano.

LO STUDIO

Lo studio è stato promosso da Federmanager ed è stato condotto dall’istituto Episteme di Milano: esso ha interessato un campione rappresentativo di manager italiani di ed esponenti di spicco della classe dirigente italiana. Sul fronte interno (l’universo dei manager), lo scopo dello studio è stato quello di rispondere alle domanda “come sono i manager italiani di oggi?”. L’obiettivo principale dell’indagine è stato quello di restituire un ritratto a 360° dei manager, che facesse emergere l’articolazione dialettica tra identità professionale/collettiva e identità personale, sfera pubblica e sfera privata e mettesse a fuoco le spinte evolutive che attraversano questo universo composito e le direttrici del cambiamento in atto.

QUALI NOVITÀ

Rispetto ad altri studi sui manager italiani svolti in passato, quest’indagine presenta, dunque, un taglio distintivo. Essa guarda ai manager sia in quanto soggetti professionali, per restituire l’evoluzione del vissuto del ruolo e dei valori di riferimento, che in quanto persone, colte all’interno del rapporto con se stessi e con gli altri, al fine di comprenderne la visione del mondo e dell’esistenza e di identificarne le priorità e i progetti, le passioni e i desideri.

Sul fronte complementare esterno (gli esponenti di spicco della classe dirigente italiana), si è inteso verificare la capacità degli attori sociali di “cogliere” e “accogliere” le trasformazioni in atto nell’universo manageriale, superando le immagini sociali consolidate e le contrapposizioni radicate. Il fine era quello di verificare la sensibilità nei confronti della valorizzazione della managerialità intesa come risorsa sociale e culturale, non solo economica.

COME SI È SVOLTA LA RICERCA

L’ambiziosità del progetto e la complessità dell’oggetto di osservazione – il composito universo dei manager italiani – hanno richiesto l’adozione di una metodologia di ricerca complessa, che ha accolto sia una duplice prospettiva di osservazione (i manager da un lato e gli attori sociali dall’altro) che una molteplicità di tecniche investigative proprie della ricerca sociale. La prima e più significativa evidenza di questo studio è la profonda trasformazione in atto nel ruolo e nell’identità dei manager privati: una vera e propria rivoluzione che investe la sfera valoriale e le biografie personali. Superata la fase “acuta” della crisi economica, che li vedeva sofferenti per l’incremento della vulnerabilità, la perdita di status socio-economico e la crescente valenza depressiva della propria attività manageriale, i manager privati si trovano oggi in una fase di svolta.

UN CONFRONTO COL PASSATO

La gerarchia valoriale restituita oggi dai manager evidenzia un netto ribaltamento rispetto al passato: le dimensioni etiche e doveristiche vengono anteposte a quelle materialistiche e di status un tempo predominanti. Si genera così un circolo virtuoso del tutto nuovo tra manager, aziende e società a partire dai valori della persona.
Il mutamento di paradigma valoriale comporta un cambiamento profondo sia nei rapporti con l’azienda che con la società:

– sul fronte aziendale, mentre si allenta il legame fiduciario tra manager e aziende per effetto della crisi economica, cresce nei manager la consapevolezza del valore salvifico del proprio ruolo, che sfocia in una più netta rivendicazione di valorizzazione della managerialità;
– sul fronte sociale, la consapevolezza di essere depositari di competenze e attitudini fondamentali per affrontare le sfide del momento porta i manager privati ad assumere un ruolo esemplare che li spinge a pretendere un maggior coinvolgimento come classe dirigente del Paese, mettendo le proprie risorse e competenze a disposizione della collettività.

VITA PROFESSIONALE E PERSONALE

La seconda importante evidenza di questo studio è la marcata continuità che emerge tra vita professionale e personale
dei manager privati, tra persona e ruolo professionale:

– l’attività professionale, a dispetto dell’incremento di frustrazione e incertezza legato al periodo di difficoltà protratta, gioca un ruolo centrale nell’autorealizzazione, grazie alle elevate potenzialità di espressione del sé, senza essere però totalizzante: il senso del proprio percorso esistenziale deriva, infatti, nella maggioranza dei casi, dall’integrazione armonica di obiettivi professionali e personali;
– la sfera personale rappresenta la sorgente primaria delle “doti” e dei “valori” fondamentali che orientano tanto l’esercizio della professione quanto le scelte esistenziali.

USCIRE DALL’ISOLAMENTO

Anche la domanda di rappresentanza registra un’evoluzione coerente con i mutamenti in atto sul piano valoriale e della condizione professionale: l’attitudine individualistica propria dei manager subisce un parziale ridimensionamento per effetto del bisogno di uscire dall’isolamento e della richiesta di assunzione di un maggior peso sociale. Emerge in modo esplicito un’istanza di rappresentanza, che non è stata ancora non saturata, di un incremento sia delle competenze professionali indispensabili per gestire le trasformazioni in atto nel mondo economico e nelle organizzazioni aziendali che delle risorse personali necessarie ad affrontare con successo i possibili passaggi di condizione professionale imposti dalla crisi economica.

I DIRIGENTI PUBBLICI

Sul fronte dei dirigenti pubblici, l’indagine ha consentito di riconferemare alcune peculiarità ben note che possono costituirsi come criticità della categoria (prevalenza del sapere teorico di tipo giuridico sulle competenze specialistiche e le capacità, sfruttamento inadeguato del capitale umano a disposizione della PA), ma anche di coglierne la passione civile che si traduce in un’adesione profonda al mandato etico del ruolo dirigenziale e in una radicata aspirazione a portare avanti il cambiamento della PA.

L’evoluzione socioantropologica dei dirigenti italiani si combina con quella del contesto politico ed economico affrontato nelle testimonianze autorevoli raccolte, che aiutano a comprenderne il senso profondo e alimentano nuove domande. Interrogativi che questa pubblicazione intende consegnare a un pubblico composto di figure manageriali, ma anche di un più vasto spettro di addetti ai lavori.

Si tratta infatti di capire in che modo le organizzazioni stiano al passo dell’evoluzione in atto e quali contenuti debbano recepire per rispondere alle nuove esigenze di leadership e più in generale di allineamento all’eterogeneità crescente del contesto lavorativo e dei soggetti che vi operano.

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