Sull’emendamento al DDL Stabilità, approvato in Commissione Lavoro alla Camera (che introduceva un contributo di solidarietà del 3% sui redditi superiori ai 150.000 euro lordi annui per coprire l’intervento a salvaguardia degli esodati), Federmanager aveva già espresso la ferma contrarietà, in quanto avrebbe colpito per l’ennesima volta contribuenti che già versano quanto dovuto e la misura sarebbe stata ampiamente insufficiente, data l’esiguità numerica dei percettori dei suddetti redditi.Federmanager ha calcolato che il gettito del contributo di solidarietà sarebbe ammontato a soli 512 milioni di euro (calcolati sui dati Irpef 2010). Quindi molto meno dello stanziamento di 3 miliardi di euro che la stessa Commissione Lavoro aveva stimato come necessario.
La Commissione Bilancio della Camera ha dato ragione alle previsioni della Federazione votando l’inammissibilità di tale emendamento ma questo certo non ci lascia soddisfatti: sarebbe stato un segnale ben più efficace colpire chi le tasse non le paga davvero.
In ogni caso, il nodo esodati rimane irrisolto e appare sempre più urgente l’esigenza di dare risposte concrete ai tanti lavoratori, rimasti senza reddito e senza pensione, sul cui numero esatto ancora il Ministro Fornero non ha voluto fornire dati attendibili, in modo da consentire una valutazione sulle risorse necessarie a consentirne l’accesso al pensionamento con le vecchie regole pensionistiche.
Sulla questione degli esodati il Governo ha confermato un approccio quantomeno superficiale nell’approvare il DDL Stabilità, prevedendo la costituzione di uno specifico fondo di salvaguardia, la cui dotazione finanziaria appariva da subito troppo esigua per realizzare un reale intervento a sostegno di tali lavoratori, per i quali si continua a rinviare la soluzione con interventi di pura facciata.
Federmanager chiede al Governo di uscire da questa situazione, in cui si rinviano le scelte coraggiose che vanno prese per sostenere una situazione su cui sta venendo meno la stessa credibilità dell’Esecutivo.