In una lettera inviata nei giorni scorsi al nuovo Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il Presidente di Federmanager, Giorgio Ambrogioni, ha espresso, a nome della Categoria, la disponibilità della dirigenza industriale a sostenere l'annunciata riforma delle pensioni, consci della necessità di ristabilire un patto generazionale tra lavoratori e pensionati che consenta di riequilibrare il sistema pensionistico italiano, non solo dal punto di vista della sostenibilità finanziaria ma anche in termini di equità e parità di trattamento tra coloro che risultano già in quiescenza e le generazioni future.
In questo difficile contesto economico, Ambrogioni ha manifestato la piena consapevolezza della classe dirigente italiana circa gravità dei problemi che attanagliano il Paese e l'esigenza che, per questo, ognuno faccia la propria parte per rilanciare la crescita economica.
Si è, quindi, favorevoli ad una riforma delle pensioni di anzianità ed all'innalzamento dell'età pensionabile, evidenziando l'esigenza di improntare tali interventi ad un criterio di flessibilità, che consenta la facoltà individuale di optare per l'uscita anticipata dal lavoro a fronte di una riduzione pro-quota dell'importo della pensione ed un conseguente incremento della prestazione per coloro che, invece, decidessero di prolungare il periodo di lavoro.
Con specifico riferimento alle aspettative della dirigenza italiana, che in questi anni di crisi economica ha pagato un costo enorme, con oltre ventimila risoluzioni di rapporti di lavoro dirigenziale, a fronte di nessuna copertura specifica nel sistema pubblico di ammortizzatori sociali, Federmanager sottolinea la necessità di prevedere una clausola di salvaguardia per quei lavoratori che al momento dell'entrata in vigore del provvedimento di riforma abbiano già risolto il rapporto di lavoro facendo affidamento e conto sul prospettato raggiungimento del requisito pensionistico.
A tale proposito, per una esigenza di equità, sarebbe necessario che l'applicazione del principio di salvaguardia garantisca tutti i lavoratori che, in generale, abbiano raggiunto i requisiti di età e di anzianità contributiva in base alla normativa vigente, a cui si riconosca il diritto alla prestazione pensionistica secondo i criteri previgenti alla entrata in vigore della legge di riforma.
Ciò analogamente a quanto si è verificato in occasione della delega in materia pensionistica introdotta dalla Legge 23 agosto 2004 n. 243, che ha specificamente fatto salvo il principio di salvaguardia del diritto a pensione per coloro che avevano maturato i requisiti, indipendentemente da ogni modifica normativa introdotta in base alla medesima delega. Il suddetto principio fu poi successivamente ribadito ed ampliato anche nei confronti di coloro i quali erano stati autorizzati ad effettuare la prosecuzione volontaria.
Le misure da adottare, chiede infine Federmanager, dovrebbero garantire una adeguata revisione del sistema degli ammortizzatori sociali a sostegno di coloro che hanno perso il posto di lavoro prematuramente rispetto al raggiungimento dei requisiti pensionistici.
