Roma, 6 dic. (Labitalia) – "Dopo nuove tasse e dopo ennesimi
balzelli sulle pensioni c'e' chi ha il coraggio di ipotizzare il
ritorno al divieto di cumulo tra pensione e lavoro autonomo". Giorgio
Ambrogioni, presidente Federmanager, non nasconde lo sconcerto per
quella che definisce "un'ipotesi talmente assurda che, oltre a
produrre altro lavoro nero, causando l'effetto contrario di arrecare
un danno alle finanze pubbliche, sarebbe una limitazione della
liberta' dell'individuo, principio cardine della democrazia".
"Se, come appare dalle anticipazioni, questo provvedimento
andasse a colpire chi percepisce pensioni superiori ai 50 mila euro,
oltre ad apparire come una sanzione punitiva contro chi ha operato
proficuamente nella propria vita lavorativa, si esporrebbe ad evidenti
censure di natura costituzionale, con la conseguenza di alimentare il
contenzioso giudiziario. Ancora una volta, anziche' trovare soluzioni
al problema degli esodati, trovare forme e modi per abbattere la spesa
pubblica improduttiva e la corruzione -rimarca Ambrogioni- la politica
mostra tutti i suoi limiti reintroducendo divieti antistorici,
inefficaci e che disincentivano l'impegno a restare attivi alla luce
del sole".
Federmanager "ha sempre visto nel divieto di cumulo fra pensioni
e reddito da lavoro una concezione burocratica e penalizzante
dell'attivita' lavorativa e ha portato avanti per anni la battaglia
per la sua abolizione per consentire di liberare risorse produttive in
grado di dare un significativo contributo alla crescita del Paese",
conclude il presidente.