Nel corso degli ultimi cinque anni, dal 2009 al 2014, 21.715 manager hanno risolto il rapporto di lavoro. Il picco più alto è stato nel 2012 (4.666 risoluzioni) e, solo un lieve calo, negli anni successivi (4.290 nel 2014). A riportare il dato sull'occupazione dei dirigenti dell'industria è Federmanager che in una nota sottolinea come "si tagliano maggiormente i posti di lavoro qualificati rispetto a quelli che richiedono medie e basse competenze, anche il monitoraggio condotto dall'Isfol sul mercato del lavoro rivela che negli anni di crisi (2007-2012) i tagli maggiori sono avvenuti proprio nelle qualifiche più alte".
"In questo modo – dichiara il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla – le aziende si impoveriscono sul piano delle competenze e, non a caso, la ripresa economica stenta ad avviarsi allontanando sempre più il Paese dal modello di sviluppo delle economie competitive". Eppure, sottolinea ancora Federmanager, "innovazione e qualità del capitale umano sono i pilastri delle aziende", citando un autorevole studio preparato per l'Ifo (Institute for Economic Research) in cui silegge che "a lungo termine, la prosperità di una nazione è legata allecompetenze della sua popolazione, ovvero al suo capitale di conoscenze''.
"Mentre nel nostro Paese solo il 33% degli occupati ha un ruolo ad alto profilo professionale -afferma ancora Cuzzilla – per nostri competitor la percentuale sale al 45%. Ma quello che reoccupa di più è che, mentre in Italia queste figure professionali sono diminuite del 15%, negli altri Paesi sono addirittura aumentate del 10%. Da tempo sosteniamo la necessità di superare il nanismo delle imprese favorendo la managerializzazione, in particolare nelle imprese i minori dimensioni, anche per favorirne l'internazionalizzazione".
"Il contributo previsto dal cosiddetto decreto 'Sblocca Italia' (legge164/2014), per un valore complessivo di 19 milioni di euro, che andrà a beneficio di chi intende inserire in azienda un export manager è un segnale, anche se timido, dell'attenzione della politica", dice Cuzzilla. "'Be Manager', l'innovativo progetto di certificazione di alcune figure manageriali attivato da Federmanager, è la nostra risposta – conclude Cuzzilla – alla dispersione di competenze per favorire il loro reimpiego, in particolare nelle pmi che ne hanno un gran bisogno. I manager sono 'driver di innovazione': il reimpiego di queste professionalità, indispensabili per il trasferimento di esperienze e competenze verso i giovani e strategiche per la crescita e la competitività, può sicuramente dare alle imprese italiane quella spinta innovativa per affrontare nuove sfide".