Roma, 20 gen. (Labitalia) – "Una vera e propria aberrazione". Non usa
mezzi termini Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager, nel
commentare con Labitalia le buonuscite milionarie che spesso hanno
accompagnato l'uscita da aziende e banche di figure dirigenziali.
"E' un uso improprio di un principio sacrosanto, una cosa -aggiunge-
che abbiamo sempre contestato palesemente. Queste megaliquidazioni,
spesso disancorate dai risultati ottenuti, gettano una brutta ombra
sulla classe dirigente del Paese. Giustamente, chi lavora e guadagna
20-30 mila euro all'anno o chi è disoccupato non può accettare che ci
siano pochi soggetti che vengono remunerati in questo modo abnorme".?
La parola 'tetto', però, non piace a Federmanager. "E' il mercato, la
professionalità, il rischio, l'impegno la responsabilità -precisa il
presidente- che determinano il livello retributivo. Quello che io dico
è che ci vuole sobrietà. Se facciamo prevalere questo principio della
sobrietà, dell'equilibrio complessivo, della coerenza, allora il
problema si risolve. Ma non si risolve coi tetti", conclude
Ambrogioni.