Alla fine il problema sembra essere la Corte Costituzionale, non i Governi che hanno prodotto leggi sbagliate e non i politici che, ieri come oggi, fuggono dalle loro responsabilita' e tentano di coprire il loro pressapochismo con reiterati allarmi sulle finanze pubbliche o, addirittura, con richiami a non ben precisati principi etici su chi ha diritto e chi no alla restituzione del ' mal tolto'".
Cosi' Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager (che ha promosso il ricorso alla Corte) interviene sul tema della sentenza della Consulta che ha sancito l' illegittimita' del blocco alla rivalutazioni delle pensioni imposto dall' Esecutivo Monti.
"In questi giorni – spiega Ambrogioni – abbiamo assistito ad una pioggia di cifre sull' importo che il governo dovra' restituire dopo la sentenza della Consulta: chi dice 14 mld, chi 17 mld chi, addirittura, 19 miliardi con il palese rischio, se cosi' fosse, di sforare il ' tetto' del 3%.
Ma secondo l' esperto di politica previdenziale, Alberto Brambilla, l' Erario dovrebbe mettere mano a un esborso lordo di 5,5 miliardi, pari a un netto di 3,6 miliardi che, ripartito in tre anni, fa 1,2 miliardi l' anno. Eppure non manca giorno che non ci siano richiami alle regole di bilancio comunitarie e non si formulino critiche piu' o meno esplicite alla Corte Costituz onale che avrebbe agito con leggerezza in una materia cosi' delicata.
Insomma secondo gli ' incompetenti' di turno la Corte doveva far finta di niente e lasciare aperta la ferita al diritto e al dettato costituzionale. "Intanto dal Governo, inteso in senso istituzionale, non arrivano segnali concreti su come applicare la sentenza: attendiamo una convocazione dal ministro del Lavoro insieme ai sindacati e – prosegue il presidente di Federmanager – rispediamo al mittente le dichiarazioni estemporanee dei vari sottosegretari che parlano di ' eticita'' della decisione politica.
Come se fosse stato etico punire i pensionati ' colpevoli' di aver maturato il diritto ad un reddito dignitoso. O se lo sia ritirare fuori dal cassetto l' arma logora e discriminatoria del contributo di solidarieta' a carico delle pensioni ' d' oro o d' argento'. nSarebbe bene, a tal proposito – conclude Ambrogioni – non dimenticare che in autunno e' prevista un' altra sentenza della Corte sul contributo di solidarieta' gia' chiesto ai pensionati: l' ultima volta e' stato ritenuto incostituzionale e visto che ne' l' ex premier Letta ne' l' ex ministro del welfare Giovannini hanno modificato i presupposti di quel provvedimento, potrebbe scattare un altro, oneroso, obbligo di restituzione a carico dell' Erario".
