L’equità è da sempre un principio ispiratore delle politiche sanitarie a livello mondiale.
Questo orientamento è stato riaffermato nella Conferenza di Rio del 2011 dove l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ribadito che “l’equità nella salute è una responsabilità condivisa e richiede l’impegno di tutti i settori del governo, di tutte le sfere della società e di tutti i membri della comunità internazionale, nell’ambito di un’azione globale imperniata sui principi di “tutti per l’equità” e “salute per tutti”….”
La promozione dell’equità nella salute risulta essenziale per lo sviluppo sostenibile, per il miglioramento della qualità di vita e per il benessere della popolazione, elementi che a loro volta possono contribuire alla pace e alla sicurezza.
L’accessibilità, la disponibilità, l’accettabilità, il costo contenuto e la qualità dell’assistenza sanitaria e dei servizi di sanità pubblica sono i fattori che definiscono un sistema sanitario giusto chiamato a intervenire con risolutezza per ridurre le disuguaglianze nella salute.
Il presente progetto di ricerca si inserisce all’interno delle attività che Federmanager promuove come organizzazione rappresentativa del management industriale, impegnata a costruire un Sistema Paese che realizzi crescita economica e benessere dei cittadini. In questa vision uno spazio importante è dedicato alla promozione di un’idea di un modello sanitario che consolidi il ruolo del cosidetto “secondo pilastro” del SSN rappresentato dai Fondi e dalle Casse di Assistenza Sanitaria Integrativa, capace di rispondere al fabbisogno di cure e assistenza attuale e futura, espressa dalla popolazione.
A tal fine, Federmanager ha deciso di sondare l’orientamento e la percezione degli italiani verso il nostro sistema sanitario, i cui risultati sono sintetizzati nel presente documento.
Il lavoro di indagine è stato indirizzato a individuare come il nostro sistema sanitario, inteso nelle sue componenti pubblica e privata, sia percepito in termini di “sanità giusta”, quale sia la sua immagine e quali i fattori che più ostacolano il raggiungimento dell’equità, per poi analizzare se il “secondo pilastro” possa essere o meno un fattore di riequilibrio di eventuali scostamenti tra il senso comune di equità e il percepito da popolazione e medici.
Il progetto di ricerca è stato realizzato da G&G Associated nel mese di marzo 2017, attraverso un’indagine campionaria – tramite metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) con questionario semi-strutturato – su un campione rappresentativo della popolazione italiana (N. 1.000) e di medici operanti all’interno della sanità pubblica e privata (N. 133).