Roma 28 ott. (Labitalia) – "Dal governo vorremmo una scelta a favore di una visione strategica nazionale da Paese sviluppato in base alla quale il trasporto pubblico locale sia gestito secondo criteri di redditività ed efficienza, un settore al quale non si debba imporre diproseguire i servizi in situazioni di evidente sotto-compensazione, untrasporto pubblico locale nel quale i prezzi devono coprire le eventuali riduzioni dei trasferimenti pubblici".
Lo ha dichiarato Carlo Poledrini, vicepresidente Federmanager, nel corso di un convegnoorganizzato proprio da Federmanager sui temi del trasporto pubblico e della riforma di settore.
"Il convegno di Federmanager arriva in un momento particolare – ha sostenuto Stefano Giorgetti, assessore al Trasporto del Comune – per la città e la provincia di Firenze: siamo nella fase finale del bando regionale del trasporto pubblico locale, stiamo andando come Regione verso la definizione di una gara unica e nello stesso tempo stiamo lavorando per fissare i costi standard venendo incontro allo spirito del nuovo disegno di legge, anzi anticipandolo per molti aspetti".
"Ci sono scadenze che il governo non potrà ignorare: siamo in ritardo sulla definizione dei bacini ottimali, sulla definizione dei costi standard, soprattutto sul recepimento delle norme europee. Occorrerà fare delle scelte, perché le risorse non consentiranno azioni onnicomprensive", ha aggiunto Roberto Zucchetti, del Certet (Università Bocconi), nella sua relazione introduttiva.
Riccardo Nencini, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha anticipato i contenuti del disegno di riforma del trasporto pubblico locale, che sarà presentato a breve: fissazione dei costi standard che terranno conto delle differenze territoriali, definizione dei nuovi bacini di utenza che avranno come tetto minimo 350.000 abitanti, lotta aspra all'evasione che in Italia ammonta a circa 450 milioni di euro l'anno, integrazione ferro-gomma.
"Dobbiamo avere – ha sostenuto Nencini – un pubblico che cominci a comprendere la cultura dell'efficienza e un privato virtuoso, altrimenti nessun sistema dei trasporti potrà mai funzionare. Importante, e credo che la riforma aiuterà in tal senso, è che si faccia strada una cultura che faccia comprendere come gli investimenti nelle infrastrutture possono determinare una crescita per l'economia complessiva del sistema Italia".
"Una reale politica di sviluppo del trasporto pubblico con imprese efficienti in un mercato in grado di garantire le sempre maggiori richieste di buona mobilità: è questo che ci sentiamo di chiedere al governo, e se a questo mira la riforma ben venga", ha concluso Poledrini.