Roma, 24 apr. (Labitalia) – Ripensare lo sviluppo del Paese
attraverso la ricerca di un paradigma basato su un nuovo equilibrio
tra profitto, rispetto e leadership. E' con questo obiettivo che
'Valore D', la prima associazione di imprese nata in Italia per
sostenere lo sviluppo del talento femminile e un modello d'impresa
piu' inclusivo, ha organizzato ieri, a Roma, il secondo forum
nazionale 'Verso un nuovo equilibrio. Profitto, rispetto e
leadership'.
Nel corso del Forum, e' stata presentata una ricerca di McKinsey
& Company, che dimostra come il welfare sussidiario possa costituire
un attivatore di questo nuovo paradigma. Grazie ai servizi di sostegno
e assistenza in azienda, si possono generare benefici economici netti
per le aziende pari a 2 volte gli investimenti fatti e garantire un
nuovo sviluppo in una societa' piu' sostenibile ed equilibrata. Lo
studio mappa per la prima volta in Italia i bisogni e la percezione
del valore dei servizi aziendali dal punto di vista dei dipendenti e
ne calcola i ritorni economici, decisamente positivi, per l'azienda.
Dall'indagine emerge un aumento della vita media, progressivo
invecchiamento della popolazione, riduzione della dimensione del
nucleo familiare e crescente numero di donne al lavoro hanno decretato
la scomparsa del vecchio modello di famiglia, che fungeva da sostegno
naturale per discendenti e genitori. Tuttavia, negli ultimi 40 anni,
la spesa pubblica a sostegno del welfare sembra non essere stata al
passo con i mutamenti della societa' ed e' rimasta fortemente ancorata
a vecchi modelli, concentrati quasi esclusivamente su pensioni e
sanita'. Solo il 25% della spesa pubblica e' infatti destinato a
servizi di supporto a famiglie, invalidi e poveri, che si traduce in
1.800 euro pro-capite. (segue)
WELFARE: 'VALORE D', SVILUPPO PAESE CON EQUILIBRIO TRA PROFITTO, RISPETTO E LEADERSHIP (2) =
(Labitalia) – Secondo la ricerca McKinsey & Company, le imprese
trarrebbero un vantaggio tangibile nel contribuire a colmare un
bisogno di sicurezza sociale che sta diventando non solo necessario ma
indispensabile. La domanda di welfare aziendale riguarda non solo una
fetta della popolazione aziendale ma tutti i lavoratori in qualsiasi
eta'. Perche' il bisogno non dipende da fattori sociodemografici o
economici ma e' sentito dal 93% degli intervistati e quasi senza
distinzione di genere se si pensa che e' molto importante per il 35%
degli uomini e il 37% delle donne.
Tuttavia, occorre adottare azioni personalizzate di welfare a
seconda delle fasi del ciclo di vita del lavoratore: a 20 anni la
richiesta e' di orari piu' flessibili e servizi salva-tempo come poter
fare la spesa e acquisti in ufficio; a 30 anni la necessita' riguarda
prevalentemente asili nido, servizi di disbrigo pratiche e part time;
a 40 anni la richiesta e' di maggiori congedi parentali, campus estivi
per i figli, sanita', banca delle ore; a 50 anni e oltre si fa urgente
la richiesta di supporto per assistenza ad anziani a domicilio e case
di cura oltre a servizi di disbrigo pratiche e orari flessibili.
Soddisfare questi bisogni, rileva la ricerca, crea maggiore
soddisfazione sul lavoro, migliore immagine aziendale, maggiore
disponibilita' a lavorare spontaneamente piu' del richiesto, maggiore
retention e attaccamento al datore di lavoro. Ne risulta che
l'engagement index di un lavoratore puo' aumentare del 30% nelle
aziende che non hanno welfare e del 15% in quelle che gia' lo hanno ma
potrebbero migliorarlo tarando meglio il pacchetto di servizi offerti
in base ai bisogni. (segue)
WELFARE: 'VALORE D', SVILUPPO PAESE CON EQUILIBRIO TRA PROFITTO, RISPETTO E LEADERSHIP (3) =
(Labitalia) – 'Valore D' sostiene e promuove un percorso di
crescita dell'economia basato su un diverso paradigma, e il welfare
aziendale e' una leva importante per il suo raggiungimento.
L'associazione e' fortemente attiva in quest'ambito attraverso il
'Welfare Lab', che raggruppa circa 40 aziende alla ricerca di
soluzioni comuni di welfare sussidiario, di strumenti per fare rete e
di condivisione di esperienze, progetti e piattaforme di servizi di
sostegno ai lavoratori.
"Partiamo dal welfare aziendale – ha detto Alessandra
Perrazzelli, presidente di 'Valore D' – per costruire un nuovo modello
di societa', capace di tenere in equilibrio concetti apparentemente
distanti, come profitto, rispetto e leadership".
"C'e' bisogno – avverte – per tornare a crescere in questo
Paese, di ripensare il modello di profitto al quale ispirarci, non
fine a se' stesso, ma mezzo per sostenere il progresso; al modello di
rispetto, verso uomini e donne e verso l'ambiente; al modello di
leadership, che solo con la comprensione, l'accettazione e la
valorizzazione della diversita' puo' generare benessere e valore anche
economico, per tutti".
(Lab)