Economia

IL CASO

Manager, una “costituente” per contare di più

L’11 LUGLIO PROSSIMO CI SARÀ L’ASSEMBLEA FONDATIVA CHIAMATA A ELEGGERE I VERTICI DELLA NUOVA CONFEDERAZIONE DEI DIRIGENTI ITALIANI

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<p>Milano I manager fanno fronte comune per contare di più. Secondo quanto Affari & Finanza è in grado di anticipare, l’11 luglio ci sarà l’assemblea fondativa chiamata a eleggere i vertici della confederazione dei dirigenti italiani. Per Costituente Manageriale – il soggetto che ha visto la luce la scorsa estate per volontà di Cida, Confedir- Mit e di tutte le organizzazioni ad esse aderenti (Manageritalia e Federmanager in testa), con un avviso stampa dal titolo “I manager per il Paese” - terminerà a quel punto la fase transitoria e si entrerà a regime. “Questo è il risultato di un anno di lavoro per trovare una convergenza tra le associazioni della dirigenza pubblica e privata, dei quadri e delle alte professionità, una platea da circa un milione di persone”, spiega Silvestre Bertolini presidente di Confedir-Mit e coordinatore della Costituente. L’approccio è simile a quello seguito da Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, quando hanno deciso di unire le forze creando Rete Imprese Italia per far sentire la voce delle aziende. “Il nuovo soggetto non farà politica attiva, ma vuole concorrere a ridare slancio alla buona politica esprimendo una voce comune dei soggetti rappresentati”, precisa Bertolini. Fino alla nascita del nuovo soggetto, la Costituente è retta da un comitato ristretto del quale fanno parte, oltre al coordinatore, Giorgio Corradini (presidente Cida) e Giorgio Ambrogioni (suo omologo in Federmanager), che chiede soprattutto riforme, dai tagli alla spesa pubblica improduttiva al rilancio degli investimenti per lo sviluppo, dal miglioramenti dei tempi della giustizia alla semplificazione burocratica. Al Governo, la Costituente chiede di tornare allo spirito originario. “L’esecutivo, che pure ha ben operato e ci ha ridato credibilità e voce in Europa e nel Mondo, è giunto a un pericoloso capolinea”, secondo Bertolini. “Le riforme indicate, vitali per dare un futuro al nostro Paese, stanno arrivando annacquate o si sono perse per strada. Vediamo nella politica un malcelato pensiero volto a bloccare tutto e attendere le elezioni del 2013, che stando così le cose – non ci porterebbero da nessuna parte”. E cita un esempio recente: “Come interpretare diversamente l’ennesima intrusione dei partiti nella nomina dei vertici e dei manager delle Authority e delle aziende pubbliche o il latitante taglio dei costi della politica?”. Nel grafico qui sopra, l’universo dei manager italiani (divisi tra dirigenti e quadri) privati e pubblici, compresi i pensionati </p>