{"id":6628,"date":"2015-08-03T00:00:00","date_gmt":"2015-08-02T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.federmanager.it\/lavoro-federmanager-basta-con-dispersione-competenze-manageriali\/"},"modified":"2015-08-03T00:00:00","modified_gmt":"2015-08-02T22:00:00","slug":"lavoro-federmanager-basta-con-dispersione-competenze-manageriali","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.federmanager.it\/lavoro-federmanager-basta-con-dispersione-competenze-manageriali\/","title":{"rendered":"Lavoro: Federmanager, basta con dispersione competenze manageriali ="},"content":{"rendered":"
Nel corso degli ultimi cinque anni, dal 2009 al 2014, 21.715 manager hanno risolto il rapporto di lavoro. Il picco più alto è stato nel 2012 (4.666 risoluzioni) e, solo un lieve calo, negli anni successivi (4.290 nel 2014). A riportare il dato sull'occupazione dei dirigenti dell'industria è Federmanager che in una nota sottolinea come "si tagliano maggiormente i posti di lavoro qualificati rispetto a quelli che richiedono medie e basse competenze, anche il monitoraggio condotto dall'Isfol sul mercato del lavoro rivela che negli anni di crisi (2007-2012) i tagli maggiori sono avvenuti proprio nelle qualifiche più alte".<\/p>\n
"In questo modo – dichiara il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla – le aziende si impoveriscono sul piano delle competenze e, non a caso, la ripresa economica stenta ad avviarsi allontanando sempre più il Paese dal modello di sviluppo delle economie competitive". Eppure, sottolinea ancora Federmanager, "innovazione e qualità del capitale umano sono i pilastri delle aziende", citando un autorevole studio preparato per l'Ifo (Institute for Economic Research) in cui silegge che "a lungo termine, la prosperità di una nazione è legata allecompetenze della sua popolazione, ovvero al suo capitale di conoscenze''.<\/p>\n
"Mentre nel nostro Paese solo il 33% degli occupati ha un ruolo ad alto profilo professionale -afferma ancora Cuzzilla – per nostri competitor la percentuale sale al 45%. Ma quello che reoccupa di più è che, mentre in Italia queste figure professionali sono diminuite del 15%, negli altri Paesi sono addirittura aumentate del 10%. Da tempo sosteniamo la necessità di superare il nanismo delle imprese favorendo la managerializzazione, in particolare nelle imprese i minori dimensioni, anche per favorirne l'internazionalizzazione".<\/p>\n
"Il contributo previsto dal cosiddetto decreto 'Sblocca Italia' (legge164\/2014), per un valore complessivo di 19 milioni di euro, che andrà a beneficio di chi intende inserire in azienda un export manager è un segnale, anche se timido, dell'attenzione della politica", dice Cuzzilla. "'Be Manager', l'innovativo progetto di certificazione di alcune figure manageriali attivato da Federmanager, è la nostra risposta – conclude Cuzzilla – alla dispersione di competenze per favorire il loro reimpiego, in particolare nelle pmi che ne hanno un gran bisogno. I manager sono 'driver di innovazione': il reimpiego di queste professionalità, indispensabili per il trasferimento di esperienze e competenze verso i giovani e strategiche per la crescita e la competitività, può sicuramente dare alle imprese italiane quella spinta innovativa per affrontare nuove sfide".<\/p>\n
<\/p>\n
<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Nel corso degli ultimi cinque anni, dal 2009 al 2014, 21.715 manager hanno risolto il rapporto di lavoro. Il picco più alto è stato nel 2012 (4.666 risoluzioni) e, solo un lieve calo, negli anni successivi (4.290 nel 2014). A riportare il dato sull’occupazione dei dirigenti dell’industria è Federmanager che in una nota sottolinea come…<\/p>\n","protected":false},"author":5,"featured_media":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[48],"tags":[],"yoast_head":"\n