Tutto ciò che promuove cultura d'impresa e che consente ai giovani di avere una visione corretta di cos'è l'impresa, e di cosa significa lavorare in un'impresa, va nella direzione giusta". Lo dice a Labitalia Giorgio Ambrogioni, Presidente di Federmanager, in occasione del 'Randstad Award 2015', in programma il 19 marzo, che premia le aziende con la maggiore attrattività verso i potenziali dipendenti.
Il fatto che un'azienda sia molto attrattiva per i futuri dipendenti, dunque, è sicuramente un valore, ma occorre, precisa Ambrogioni, "essere bene in grado di capire a fondo che cosa significa davvero essere 'attrattivi', perchè soprattutto i giovani non devono farsi abbagliare da alcuni fattori come ad esempio la dimensione aziendale".
Ci sono, infatti, prosegue Ambrogioni, "molte eccellenze medio-piccole he non essendo tanto conosciute non vengono reputate punto di approdo finale dai lavoratori". Insomma, sottolinea, i giovani "non devono farsi condizionare nello stabilire se un'azienda è attrattiva o no, dai fattori più eclatanti".
Sicuramente nel giudizio dei lavoratori, o dei futuri lavoratori, contano molto le iniziative di welfare aziendale. "E' un fenomeno in forte crescita -conferma Ambrogioni- ed è assolutamente positivo perché fidelizza le risorse umane, ma, soprattutto, dà un senso e una risposta ai bisogni più profondi dei propri collaboratori".
Sarebbe anche giusto, spiega Ambrogioni, "andare oltre, nelle iniziative di welfare, rispetto all'assistenza e alla previdenza, che sono le realtà più presenti". "Il welfare aziendale dovrebbe anche occuparsi di formazione, di assistenza nelle fasi non lavorative, di aiuto alle giovani madri", dice il presidente di Federmanager.
Il problema italiano, spiega Ambrogioni, "è che questo è possibile e praticato nella grandi aziende come la Luxottica, ma laddove le aziende sono molto piccole è più complicato". Dunque, anche per il welfare "bisognerebbe immaginare forma consortili tra aziende -propone Ambrogioni- sulla scia dei distretti".