Titolo I
COSTITUZIONE E SCOPI
Articolo 1
- La Federazione Nazionale Dirigenti e dei Quadri Apicali di Aziende Industriali, denominata Federmanager, che ha sede in Roma, è costituita dalle Associazioni e dai Sindacati territoriali dei dirigenti e dei quadri apicali di aziende industriali, produttrici di beni e servizi o esercenti attività ausiliarie.
- Federmanager può stipulare patti associativi con le Organizzazioni rappresentative di figure di elevata professionalità del mondo del lavoro subordinato o parasubordinato. Agli appartenenti alle predette categorie può essere consentita l’iscrizione alle Organizzazioni territoriali indicate nel primo comma.
- Laddove non regolate dal presente Statuto, le regole associative per le Organizzazioni di cui al comma precedente (quote, servizi, partecipazione agli Organi), saranno oggetto di apposito Regolamento, che sarà approvato dal Consiglio Nazionale.
Articolo 2
- Federmanager è un’Associazione di rappresentanza di competenze professionali, espressione di una cultura di impresa portatrice di valori identitari distintivi quali la capacità innovativa, la competitività, la meritocrazia, l’etica e la responsabilità sociale. Nella sua funzione di Organismo di rappresentanza sindacale e contrattuale, Federmanager esercita la propria rappresentatività nei confronti di tutte le componenti manageriali delle imprese ed aggiorna le proprie strategie contrattuali per renderle coerenti con l’evoluzione del ruolo manageriale e dei sistemi gestionali delle aziende.
- Federmanager è indipendente da qualsiasi ideologia e Organizzazione politica e persegue lo scopo di valorizzare lo status dei dirigenti, dei quadri ai quali si applica un contratto collettivo o un accordo anche aziendale sottoscritto da Federmanager o, in assenza di tale circostanza, i quadri le cui competenze e attività siano riconducibili alla declaratoria contrattuale espressa all’art. 1, comma 1, sezione 2, dell’accordo 22 dicembre 2010 tra Confapi e Federmanager (qui di seguito identificati collettivamente come “quadri apicali”) dei quadri non rientranti in quest’ultima definizione – attraverso l’iscrizione alle Organizzazioni di cui al comma 2 dell’art. 1 – e delle altre figure di elevata professionalità del lavoro autonomo (in appresso tutte collettivamente riferite come “Categoria”) in tutte le sue componenti e in particolare di:
a) mettere a disposizione del Paese una categoria consapevole dei propri doveri e dei propri diritti, nonché delle proprie responsabilità in seno al mondo del lavoro e nei riguardi della produzione;
b) rappresentare e tutelare ad ogni livello gli interessi generali della categoria e gli obiettivi sindacali nella stipulazione e aggiornamento dei contratti collettivi di categoria e di settore, anche nei campi della previdenza e assistenza, davanti ai datori di lavoro, agli Organi parlamentari o di Governo, ad autorità politiche, amministrative e Organizzazioni di qualsiasi tipo, curandone anche gli aspetti applicativi e interpretativi;
c) promuovere, anche in rapporto con le altre componenti sociali, lo sviluppo di relazioni industriali tali che l’efficienza delle imprese migliori nel rispetto degli interessi generali del Paese;
d) dare il contributo della categoria alla soluzione dei problemi generali, ponendosi come strumento di supporto e stimolo degli Organi di Governo centrali e periferici, con competenti valutazioni, proposte e studi relativi, diffondendoli anche presso l’opinione pubblica;
e) attivare la partecipazione della Categoria nel processo di modernizzazione e di crescita economica e sociale del Paese, promuovendo una maggiore presenza nei problemi del territorio in cui si opera. A questo fine favorisce l’inserimento dei rappresentanti della Categoria negli Organismi nazionali e territoriali nei quali siano rappresentate le forze del lavoro e promuove la sua formazione permanente, non solo nello specifico campo professionale, ma anche in senso culturale più ampio;
f) favorire in campo nazionale e internazionale la cooperazione tra manager di aziende per la reciproca conoscenza e lo studio dei problemi di comune interesse, nonché per favorire opportuni processi relazionali e di accrescimento culturale e sociale;
g) indirizzare e coordinare l’attività delle Associazioni e/o dei Sindacati aderenti, al fine del conseguimento degli scopi associativi federali;
h) svolgere ogni attività utile per la realizzazione dei fini istituzionali sopra precisati, anche promuovendo associazioni, costituendo Società e/o assumendo partecipazioni, rafforzando tramite la promozione di servizi, l’assistenza e la solidarietà all’interno della categoria;
i) promuovere e fornire servizi, anche di tipo collaterale alle attività istituzionali, a favore della categoria al fine di promuovere lo sviluppo associativo e fidelizzare il rapporto con gli iscritti.
- Federmanager adotta un codice etico fondato sui principi contenuti nella “Carta dei valori”, che si allega sub A al presente Statuto. Il codice etico si applica senza eccezione alcuna ai soci, agli organi e agli organismi sociali, ai dipendenti e ai collaboratori esterni, nonché a tutti coloro che operano per il conseguimento degli scopi federali.
Articolo 3
- Federmanager non potrà in alcun caso procedere alla distribuzione, anche in modo indiretto, di utili o avanzi di gestione nonché di fondi, riserve o capitale durante la sua vita, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per obblighi di legge.
- In caso di scioglimento, per qualunque causa, di Federmanager, il suo patrimonio dovrà essere devoluto ad altra associazione con finalità analoghe, ove esistente, ovvero in mancanza, a fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3, comma 190, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e salvo diversa destinazione imposta dalla legge.
- Gli esercizi di Federmanager chiudono al 31 dicembre di ciascun anno solare. Entro quattro mesi dalla data di chiusura, il Consiglio Nazionale approva il bilancio consuntivo, comprensivo dello stato patrimoniale, del rendiconto economico e del rendiconto finanziario.
Articolo 4
- Federmanager aderisce liberamente alla Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità, nonché ad altre Organizzazioni nazionali e internazionali, purché perseguano scopi conformi a quelli di cui al precedente art. 2 ed i loro ordinamenti non contrastino con il presente Statuto.