Tutto ciò che c’è da sapere sul Temporary manager: figura complessa e di elevata esperienza pronta a sostenere le imprese che ne hanno bisogno
Alla scoperta del Temporary manager
Oggi il ruolo che assume il Temporary manager è essenziale per tutte quelle aziende che desiderano modificare la loro struttura strategica in risposta ai cambiamenti e alle sfide che caratterizzano gli ultimi tempi.
Nello specifico, il Temporary manager è il professionista al quale viene affidata la gestione di un’impresa, di una sua parte o di progetti definiti nei loro obiettivi e nella loro dimensione temporale: lo scopo della consulenza è quello di garantire continuità all’organizzazione, accrescendone il valore, le competenze manageriali esistenti e risolvendo al contempo alcuni aspetti che vanno dal riassestamento economico-finanziario fino allo sviluppo di nuovi business.
L’interesse delle imprese verso la figura del manager a tempo è sempre più forte. A rivelarlo un’indagine promossa dall’ente non profit Instituto Empresarial de Interim Management e realizzata in collaborazione con tre tra i più importanti gruppi a livello mondiale in materia di Temporary management: EIM Group, Globalise The Global Interim Management Group e Senior Management Worldwide.
Lo studio, che ha coinvolto 50 paesi tra Europa, America, Asia e Oceania, approfondisce i benefici che spingono le aziende ad assumere un manager con incarico a tempo determinato e cosa si aspettano da quest’ultimo in termini di risultati.
Al primo posto, con oltre un terzo delle risposte, c’è la rapidità nel reperire figure manageriali di elevata esperienza per la gestione di specifici progetti: infatti, la velocità di ingresso in azienda e quella di raggiungimento degli obiettivi, rendono i Temporary manager molto più appetibili di altri professionisti con ruoli simili sul mercato.
Il secondo beneficio, con il 18% delle risposte, è la sostituzione di senior manager in posizioni strategiche: il manager incaricato a tempo determinato, con la sua preparazione, può garantire la copertura di un ruolo manageriale dando allo stesso tempo all’ azienda la possibilità di ricercare con più calma un dirigente da inserire nell’organico in modo permanente.
In ultimo, al 15%, risiede il trasferimento delle competenze: il Temporary manager arricchisce con il suo vissuto, le sue esperienze e la sua formazione le realtà aziendali nelle quali approda, condividendo il suo sapere e traferendo le competenze necessarie ai suoi collaboratori così che questi possano approfittarne una volta che l’incarico del manager a tempo giunge al termine.
Quali sono le sfide del Temporary manager
Tra i suoi molteplici compiti, il Temporary manager:
- Governa processi complessi di cambiamento strategico e organizzativo in aziende in fase di discontinuità o di evoluzione, al fine di perseguire con successo gli obiettivi;
- Garantisce l’efficace gestione di fusioni aziendali, assicurando l’integrazione di culture e competenze diverse e valorizzando le best practice;
- Presidia situazioni originate da crisi aziendali, assicurando l’analisi dei fabbisogni di risorse e impegnandosi al raggiungimento della stabilità e del rilancio aziendale;
- Sovraintende al lancio di nuove attività e prodotti sui mercati esistenti e su nuovi mercati, sia nazionali che esteri.
Requisiti e attitudini del Temporary manager
Proprio per l’ampiezza e la complessità delle responsabilità e dei compiti che il Temporary manager è chiamato ad assolvere, è necessario che questa figura possieda requisiti umani e professionali di elevato livello:
- Stabilità emotiva, premessa indispensabile per agire in situazioni complesse;
- Capacità di analisi e individuazioni di soluzioni;
- Competenza su tematiche economiche e finanziarie;
- Capacità di innovare un’organizzazione e motivare le persone che vi operano.
Certificare le competenze del Temporary manager
È indiscutibile che il Temporary manager sia una risorsa in grado di creare un vantaggio competitivo per le imprese, soprattutto per le Pmi. Ma quale è il criterio delle aziende nello scegliere il professionista che si adatti meglio alle loro esigenze? È molto probabile che la scelta ricada su Temporary le cui competenze sono certificate e valutate da team di esperti.
Come nel percorso BeManager, attraverso il quale il manager a tempo può certificare le proprie competenze manageriali avviando un iter formativo ad hoc proposto dalla nostra Federmanager Academy.
Ottenendo la certificazione, rilasciata dall’ente terzo RINA a fronte di specifiche valutazioni, il Temporary manager può vedere attestate e valorizzate sia le competenze curriculari che le competenze trasversali, le famose “soft skills”.
Il nostro servizio di certificazione delle competenze manageriali permette di certificare altri 4 profili:
Per ulteriori informazioni puoi scrivere a bemanager@federmanager.org