Federmanager vota no all'introduzione di una nuova tassa di solidarietà per gli esodati, pari a un contributo del 3% sui redditi che superano i 150mila euro l'anno. "Il problema è che si chiede solidarietà ai soliti noti, si insiste sempre sugli stessi", ha spiegato Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager, precisando però subito: "siamo sempre stati sensibili al problema degli esodati, quindi lungi da noi una chiusura sul tema". "Ci dà fastidio il richiamo fuorviante che questi lavoratori siano ricchi: le retribuzioni sono legate a rischio, responsabilità e merito, noi non siamo una casta ma i manager del ceto medio, guadagniamo 5000 euro netti al mese. Se questi sono numeri da ricchi c'è da considerare il termine ricchi". Al posto della tassa di solidarietà, Ambrogioni propone altre misure: "destinare a copertura del fondo esodati i tagli agli sprechi, la ripresa degli scudati, un processo di spending review vera, la lotta alla corruzione e al sommerso". "C'è tanto da recuperare per finanziare la partita degli esodati, senza insistere sempre sugli stessi", ha concluso il numero uno di Federmanager.
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