Roma, 17 mag. (Labitalia) – "Sul nostro territorio, per quanto
riguarda solo i dirigenti delle aziende industriali, si sono persi una
media di circa 700 posti di lavoro all'anno, dal 2009 ad oggi. E i
reingressi al lavoro come dirigenti sono pochissimi, altri si
ricollocano ma non come dirigenti". E' la stima drammatica che Nicola
Tosto, presidente di Federmanager Roma, che rappresenta circa 20mila
dirigenti industriali di tutte le province del Lazio, ad esclusione di
Latina, fa degli effetti della crisi sulla categoria dei manager
privati nel Lazio.
Quindi non solo la classe operaia in cassa integrazione e
mobilita', ma anche i vertici delle aziende sono finiti sotto la scure
di una crisi che non sembra arrestarsi, anche nel Lazio . "Anche per
il 2013 -spiega Tosto- la tendenza si sta confermando visto che sono
gia' 200 i dirigenti usciti dalle aziende e 50 quelli che hanno subito
il contratto di solidarieta' o la 'novazione' a quadro o ancora piu'
giu'. Stiamo vivendo una situazione drammatica, nel 2012 nel Lazio
hanno chiuso circa 7mila aziende".
Una situazione d'emergenza che va affrontata subito come
ribadiranno i manager laziali alla politica, nel corso della loro
assemblea annuale in programma al Maxxi di Roma il prossimo 21 maggio
alle 14.30. "La proposta che abbiamo fatto nel corso della campagna
elettorale -spiega Tosco- e che facciamo anche adesso alle istituzioni
e' di avere con noi un rapporto su quei temi sui quali pensiamo di
avere una competenza specifica. A partire dal sostegno alla
managerialita' delle piccole e medie imprese che rappresentano, come
anche a livello nazionale, il 99% del tessuto produttivo nella nostra
regione".