Il 19 e 20 giugno 2025 torna a Milano la nuova edizione del Business Leaders Summit
Il tempo è una risorsa preziosa per l’uomo, un elemento chiave che guida trasformazioni, ridefinisce priorità e determina il successo nel panorama competitivo odierno. Viviamo in un’epoca unica, in cui l’invecchiamento della popolazione sta ridefinendo demografia e leadership: un quarto dei residenti ha superato i 65 anni, con una classe dirigente sempre più anziana al comando. Mentre la Generazione Alfa, la prima ad interagire “nativamente” con le intelligenze artificiali, entra a far parte del panorama, il mondo assiste all’ascesa dei Baby Boomer. In questo contesto, sebbene i giovani, dai Millennials alla Gen Z, stiano assumendo un ruolo sempre più predominante nel nuovo universo digitale – in cui le figure più anziane faticano talvolta a trovare il proprio spazio – , la rapidità delle innovazioni tecnologiche si scontra con una società che sta gradualmente invecchiando, senza riuscire a rimanere al passo con i tempi in maniera efficace e coerente.
L’EVENTO PER IL TOP MANAGEMENT ITALIANO
Temi di grande attualità, questi, che saranno alla base della conversazione della nuova edizione del Business Leaders Summit, la grande manifestazione organizzata da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano, che il 19 e 20 giugno, presso l’Allianz MiCo di Milano, analizzerà le principali sfide dei C-level dell’impresa contemporanea attraverso 6 summit verticali dedicati a HR Director, Chief Financial Officer, Chief Procurement Officer, Chief Risk Officer, Chief Information Officer e Chief Marketing Officer. Un momento di confronto profondo nel quale la community del Top Management italiano potrà discutere come bilanciare tempo umano e artificiale, superare il divario generazionale e sfruttare al meglio il tempo per prendere decisioni strategiche e sostenibili. Una skill, quest’ultima, che, tra l’altro, sarà al centro della presentazione dell’annuale report prodotto dalla business unit del polo fieristico milanese, al fine di proporre agli executive una nuova visione del concetto di gestione del tempo, inteso non più solo come risorsa preziosa, ma proprio come leva di sviluppo, crescita ed evoluzione personale e professionale dei leader moderni.
Leader che vogliono rimanere al passo con i tempi e che, secondo una recente ricerca di Forbes, se fino a qualche anno fa vedevano in skill tecniche e tecnologiche, legate principalmente alla gestione dei dati e all’adozione di nuove applicazioni di AI, le competenze più importanti da acquisire, oggi evidenziano, invece, una tendenza decisamente trasformata, nella quale le soft skill – come la comunicazione efficace, l’intelligenza emotiva, l’ascolto continuo e, per l’appunto, la gestione del tempo – sono poste in vetta alle priorità. Desiderata, questi, che, però, secondo una recente indagine di LinkedIn, sembrano essere tutt’altro che semplici da raggiungere. L’analisi, infatti, sottolinea come, a livello globale, più di 8 professionisti su 10 (82%) dichiarino di non essere in grado di gestire il tempo in maniera efficace sul posto di lavoro e più del 40% di loro ha confermato che, negli ultimi 12 mesi, si è iscritto o ha partecipato a un corso di time management.