Federmanager: “No all’aumento della tassazione sulle auto aziendali”
Fa discutere in questi giorni la proposta del governo, contenuta nel disegno di legge di Bilancio, di raddoppiare (se non, in certi casi, triplicare) la tassazione applicata sulle auto aziendali.
L’utilizzo delle vetture, concesse in uso promiscuo ai manager, potrebbe infatti vedere un innalzamento della tassazione al 60 o al 100%, in base al livello di emissioni inquinanti per km.
L’auto aziendale è uno strumento di lavoro essenziale per moltissimi manager, ecco perché abbiamo deciso di intervenire con una proposta emendativa che abroghi la norma introdotta nel disegno di legge.
Attualmente l’assegnazione dell’autovettura determina un compenso assoggettato a tassazione, calcolato in modo forfettario, tenendo conto di una percorrenza convenzionale annua di 15.000 km e di una percentuale di utilizzo “ad uso personale” del 30%. La ratio della normativa vigente tiene conto del fatto che la vettura viene normalmente utilizzata cinque giorni a settimana a fini lavorativi e due giorni per uso personale. Questo utilizzo è appunto quello soggetto a tassazione e non può essere oggetto di ulteriori, insostenibili, aggravi.
La misura prospettata colpirebbe duramente i redditi medio-bassi e rischierebbe di determinare un collasso del mercato di riferimento, con effetti negativi sulla capacità di rinnovare il parco circolante (il ciclo medio di sostituzione delle auto aziendali è di 3 anni, rispetto ai 7 anni delle auto private).
Agirebbe infine in modo sfavorevole anche sul mercato delle vetture a zero o basse emissioni, poiché quello delle auto aziendali rappresenta un canale fondamentale per la crescita delle vetture elettrificate.