Roma, 9 mag. (Labitalia) – "L'incidente al Porto di Genova
conferma che per garantire la sicurezza in tutti i posti di lavoro,
prima ancora di vincoli procedurali e accorgimenti tecnici, serve
un'adeguata cultura alla prevenzione degli incidenti unita alla
professionalita' degli operatori". Questa la conclusione del
vicepresidente di Federmanager, Carlo Poledrini, esperto di sistemi di
traporti, che aggiunge: "Per le modalita' con cui e' avvenuto
l'incidente – osserva – appare incomprensibile come sia potuta
verificarsi una tragedia di tale gravita', nonostante il Porto di
Genova certamente sia all'avanguardia in termini di servizi
tecnico-nautici e dotazioni tecnologiche".
"L'esigenza sentita da piu' parti di una maggiore autonomia
delle Autorita' Portuali e di liberalizzazione dei servizi – spiega –
deve coniugarsi con la garanzia di assoluta sicurezza nella
navigazione e la salvaguardia delle persone". E anche una eventuale
riforma sui porti, prosegue Poledrini "non puo' prescindere
dall'esigenza prioritaria di preservare elevati standard di sicurezza
e tutela dell'ambiente. Da questo punto di vista – sottolinea ancora –
il ruolo dei manager e' determinante per trovare il punto di
equilibrio tra la tradizionale garanzia di effettivita' della
normativa e la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di
lavoro, intesa in una moderna concezione prevenzionistica".
Il vicepresidente di Federmanager auspica che "l'incidente di
Genova possa far comprendere a tutti gli operatori che la lotta per la
sicurezza non si combatte con la contrapposizione ma con la fiducia e
la collaborazione reciproca tra tutte le componenti, in un quadro
regolatorio certo con competenze e poteri chiaramente distribuiti".
"Vogliamo sperare -conclude Poledrini- che non si alzi un polverone su
una tragedia per difendere interessi strumentali. Dal nostro punto di
vista per rendere piu' sicuri i porti italiani servirebbe soprattutto
individuare una unica regia in capo a un soggetto ben identificato,
con poteri e responsabilita' adeguati, che possa assumere un ruolo di
programmazione e coordinamento della politica del trasporto marittimo,
integrata con tutta la filiera della logistica".