Riposizionare Federmanager al centro del sistema delle relazioni industriali e del dibattito istituzionale, politico e sociale è la base su cui si fondano i dieci punti del programma che ho presentato al Congresso Nazionale che si è tenuto a Milano il 22 maggio scorso e che mi ha eletto Presidente per il triennio prossimo.
È con questo obiettivo prioritario che ho immediatamente avviato un ciclo di appuntamenti istituzionali, cogliendo l’occasione per invitare presso la sede Federmanager alcuni rappresentanti delle controparti sociali, parlamentari d’interesse e stakeholder tra i più autorevoli. Gli incontri si intensificheranno nei prossimi giorni affinché sia chiaro che la casa dei manager apre le sue porte a chi è disposto al dialogo costruttivo e a mettere in campo iniziative concrete con noi.
In un momento in cui la situazione generale non è favorevole occorre rafforzare le partnership già avviate, stringere alleanze e veicolare il messaggio di una classe manageriale protagonista.
Scelgo un approccio “interventista” e proattivo perché ritengo che sia giunta l’ora di riaffermare in tutte le sedi una verità che molti sembrano voler tralasciare: i manager sono la spina dorsale del Paese, una risorsa inestimabile per le possibilità di crescita dell’industria, una spinta unica alla competitività e all’internazionalizzazione delle imprese italiane.
La recente indagine commissionata da Federmanager su questo tema ha chiarito che le aziende affidate a manager esterni mostrano indici di crescita maggiore. E questo vale esponenzialmente per le PMI.
Riconosciamo invece che la percezione del ruolo manageriale da parte dell’opinione pubblica è alterata da messaggi politici e di stampa demagogici, semplicistici, fuorvianti. Quello che sta avvenendo attorno al tema pensioni lo dimostra.
Federmanager ha avviato, e non da ora, una grande riflessione sul tema della previdenza e sul futuro pensionistico da garantire alle generazioni più giovani. Perciò non possiamo che rifiutare il metodo unilaterale con cui il Governo ha inteso dare risposta alla recente sentenza della Corte Costituzionale e reagire al contenuto del relativo decreto legge.
Confermo quindi l’impegno della Federazione a intraprendere le azioni opportune a tutela dei colleghi in pensione, basate sulle dovute valutazioni tecnico-giuridiche. Sul tema abbiamo anche lanciato un’indagine che ho voluto coinvolgesse oltre 60mila colleghi, secondo un metodo di ampia partecipazione e ascolto reciproco in cui questa Presidenza confida molto. I risultati che stiamo esaminando daranno a Federmanager la possibilità di perseguire una linea condivisa e soprattutto incisiva.
Dalla valorizzazione del ruolo manageriale passa anche la possibilità di dare supporto alle giovani generazioni, penalizzate da precarietà e discontinuità occupazionale in un contesto che spinge alla contrapposizione tra padri e figli mettendo a serio rischio la coesione sociale, di cui invece questo Paese ha grande bisogno.
Con particolare riferimento ai colleghi in servizio, ho una vision chiara su ciò che dobbiamo perseguire come categoria: Federmanager dovrà arrivare ai prossimi rinnovi contrattuali avendo già posto solide basi e stretto salde relazioni, puntando al rilancio degli strumenti di welfare e alla valorizzazione della funzione dirigenziale nelle imprese e nella società.
Infine, una considerazione programmatica riguarda Federmanager come Organizzazione. La rapida evoluzione del contesto in cui ci posizioniamo impone un progetto di rinnovamento anche per la struttura, che già si contraddistingue per l’alto profilo professionale e per l’elevata preparazione tecnica. Assicuriamo continuità a tutte le iniziative positive già avviate ma dobbiamo dare vita a un nuovo corso, dobbiamo essere dinamici di fronte a una situazione economica, produttiva, sociale in continuo divenire e nello stesso tempo selettivi perché alcuni argomenti, su cui mi sono precedentemente soffermato, hanno carattere di urgenza e vanno pertanto affrontati senza indugi.
La nostra struttura e i nostri territori sono chiamati a sviluppare sinergie, ad acquisire forza e soprattutto fiducia nella nostra capacità di tradurre le idee in risultati concreti.
Di una tale Organizzazione sono fiero e lusingato di essere alla guida. Desidero pertanto rivolgere un doveroso quanto sincero ringraziamento per le espressioni di stima arrivate dai colleghi. Insieme a Eros Andronaco Vice Presidente e Anita Marina Cima Tesoriere, ci poniamo al servizio di una Federmanager attrattiva, vivace, ricca di risorse e soprattutto polo di riferimento per tutti i manager.