Con un buco nel bilancio pubblico di 130 miliardi di euro ogni anno dovuto all'evasione fiscale, altri 60 miliardi annui persi in sprechi e inefficienze, e 8,5 milioni di pensionati che percepiscono prestazioni pensionistiche totalmente o parzialmente a carico della fiscalita' generale per una spesa complessiva di oltre 43 miliardi di euro l'anno, la priorita' e' intervenire su fisco e fare chiarezza sui numeri dell'Inps".
Questo il punto di vista di Federmanager che, nell'ambito del convegno organizzato a Bologna sul tema "Pensioni: cantiere aperto per recuperare equita'", ha approvato oggi una mozione specifica sulla previdenza con l'obiettivo di assicurare "un futuro pensionistico sereno per giovani e un presente tutelato per i pensionati".
"Non servono altre riforme di sistema – ha spiegato Stefano Cuzzilla, presidente nazionale di Federmanager – il perenne 'cantiere aperto' sulle pensioni nuoce a tutti. Abbiamo bisogno di una vera riforma fiscale che riduca drasticamente la piaga sociale dell'evasione, di certezza sulle regole che impattano sulla vita e sulle aspettative delle persone a prescindere dall'eta' anagrafica, e di una seria politica industriale per favorire occupazione e crescita".
Il sottosegretario al ministero dell'Economia e delle finanze, Pier Paolo Baretta, spiegando la proposta di legge n. 857 sulla flessibilita' in uscita ha chiarito: "Non si tratta di modificare la Legge Fornero che garantisce la sostenibilita' dei conti pubblici.
E' necessario, invece, consentire una flessibilita' in uscita per favorire il ricambio generazionale e al tempo stesso garantire ai pensionati una tranquillita' di vita".
"Siamo favorevoli ad aggiustamenti che nel segno della flessibilita' – ha precisato Cuzzilla – offrono una risposta a esigenze reali ma saremo fermi nel contrastare qualsiasi penalizzazione sui 'soliti noti', soprattutto di fronte a trattamenti pensionistici bassi che sono frutto di anni di evasione e condotte disoneste. Come cittadini contribuenti – ha avvertito il presidente di Federmanager – rifiutiamo di essere considerati 'una casta' e sottolineiamo che la solidarieta' sociale, di cui siamo i primi sostenitori, deve essere realizzata attraverso la fiscalita' generale".