Molte posizioni presentate da Federmanager sono state accolte nel documento conclusivo della Commissione per la semplificazione della Camera dei deputati a conclusione dell’Indagine conoscitiva sulle possibili semplificazioni nel settore fiscale.
Il testo finale, oltre a riportare uno stralcio dell’audizione che la Federazione ha tenuto il 19 luglio scorso, condivide il merito delle opinioni espresse.
In estrema sintesi la commissione ha fatto presente come l’indagine dovrebbe costituire il primo passo per sviluppare una riflessione comune tra parlamento, governo e stakeholder che affronti e punti a sciogliere il nodo cambiamento culturale – struttura del sistema impositivo.
I progressi degli ultimi anni – pur non sempre lineari e costanti – sembrano andare verso un cambio di paradigma nei rapporti tra fisco e contribuente. Si perpetua, però – in questo come in molti ambiti – una stratificazione e una instabilità delle norme che comportano incertezze e moltiplicano gli adempimenti.
Come Federmanager ha rimarcato in sede di audizione, qualunque operazione di semplificazione rischia di essere di limitata e temporanea portata, se non inserita in un generale contesto di «tregua normativa» in materia fiscale; diversamente la semplificazione dovrebbe costituire una regola di indirizzo permanente per ogni attività legislativa.
La Commissione ha rilanciato uno dei temi posti a fondamento dell’indagine, richiamando in conclusione le preziose regole contenute nello Statuto del Contribuente quasi sempre disattese o ignorate come denunciato da Federmanager: sulla chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie, sulla loro efficacia temporale, sul divieto di utilizzare il decreto-legge per disporre «l’istituzione di nuovi tributi» o «prevedere l’applicazione di tributi esistenti ad altre categorie di soggetti».
Da tali regole sembra anche emergere – nello Statuto del Contribuente – una netta preferenza per gli strumenti legislativi ordinari, che invece costituiscono l’eccezione rispetto all’uso consolidato e intrecciato di decretazione d’urgenza e legislazione delegata.
Secondo la commissione “anche su questo, forse, si dovrebbe compiere una riflessione, per ricondurre alla normalità un settore cruciale e indubbiamente sotto stress, soprattutto dopo la prolungata crisi economico-finanziaria degli ultimi anni. Il ritorno ad una situazione più serena sotto questo profilo potrebbe e dovrebbe indurre il legislatore ad interventi più ordinati e meditati, per le vie ordinarie, al fine di dare stabilità e univoca direzione alla normativa in materia fiscale”.