Articolo dell' Ing. Federico Dosio – Federmanager Torino
Leggendo le pagine dei giornali di questi giorni ci si imbatte spesso in fatti di cronaca che portano alla ribalta il tema importante, ma spesso dimenticato, della cultura del merito. La crisi economica, in atto in tutti i settori economici, porta inevitabilmente a dover ridiscutere il concetto puro e semplice di merito integrandolo con quei parametri imprescindibili di valore morale e di responsabilità civile che dovrebbero caratterizzare la vita di tutti i giorni. Il merito però deve essere visto anche come forma per riconoscere, valorizzare, stimolare e compensare adeguatamente i talenti di ognuno di noi. Questo e' il tema proposto e sviluppato dal Coordinamento Giovani Dirigenti che ha portato alla stesura del decalogo del Dirigente: 1. Ama il gioco di squadra, promuove una sana competizione a beneficio della collettività 2. Gratifica e valorizza i suoi collaboratori, li sceglie in base al merito 3. Umile, apprende dai propri errori assumendosene la responsabilità 4. Ascolta e lascia la porta del suo ufficio aperta 5. Persegue il risultato, impegnandosi in prima persona, dando lui per primo l'esempio. 6. Trasmette il senso di appartenenza all'azienda, ma sa dire anche "NO" 7. E' onesto e trasparente, ha una visione morale del lavoro 8. E' autorevole, sa che solo con il merito si può raggiungere una stabile leadership 9. E' curioso, e cerca la verità con la sensibilità di chi non ha paura del NUOVO 10. Sa controllare le emozioni negative, influendo positivamente sul clima Il merito quindi come equazione complessa, dieci "valori umani" da misurare e il decalogo come spunto di riflessione della tavola rotonda che si e' tenuta nella splendida cornice del Golden Palace Hotel di Torino lo scorso 27 Febbraio, con il contributo di esponenti del mondo imprenditoriale e universitario e con una forte presenza di un pubblico femminile. Apre i lavori della giornata il Presidente Federmanager Torino Renato Cuselli che nella sua veste di Presidente Nazionale Fondirigenti ha ribadito il legame fondamentale tra il merito, la formazione, e la crescita delle skill personali. Francesco Castelletti Coordinatore Nazionale Giovani Dirigenti ha illustrato i lavori del coordinamento sulla cultura del merito che ha portato alla definizione del decalogo del Dirigente. Contributo fondamentale ai lavori del coordinamento sono venuti dalla professoressa Elita Schillaci della Università degli Studi di Catania, Facoltà di Economia, che ha seguito il gruppo di lavoro nelle varie fasi di sviluppo. Nel suo intervento la Professoressa Schillaci ha posto attenzione alla possibilità di isolare e misurare i parametri del decalogo del Dirigente al fine di individuare delle vere e proprie "contaminatrici del merito". Il legame tra il valutatore e il valutato è la chiave che porta alla creazione di catene di merito piuttosto che a delle catene di de-merito. Così come deve essere premiato il merito assolutamente deve essere isolato e sanzionato il de-merito. Su 13 Paesi Europei (Ederer 2006) l'Italia figura all'ultima casella nell'utilizzo del proprio capitale umano, il vuoto di attese e speranze contagia soprattutto i giovani italiani che risultano essere i più pessimisti di Europa (Gallup 2008). Questo porta alla fuga di cervelli verso paesi europei, dove si ripongono più speranze per il futuro. La contaminazione del merito deve avere quindi un percorso evolutivo dal singolo, all'impresa, alla collettività, interagendo e coinvolgendo non solo il sistema azienda ma anche le "catene a valle", fornitori, intermediari e clienti. Il manager quindi visto come disseminatore di merito. Fondamentale anche la sensibilizzazione della governance aziendale per fare in modo che la meritocrazia diventi il tema dominante del sistema impresa. L'argomento e' stato ripreso da Toti Musumeci avvocato e professore all'Università' di Torino Facoltà di Economia che ha ripreso il tema del talento come valore da riconoscere e sostenere. I lavori sono continuati con il dibattito moderato da Mauro Mander, Psicologo Consulente del Management, durante il quale sono intervenuti Carla Demaria Presidente e Amministratore Delegato di Monte Carlo Yachts che ha portato la sua esperienza di merito come donna dirigente in un settore quello nautico, di certo caratterizzato da una forte presenza maschile, da Giuseppe Fano già Presidente/Amministratore Delegato New Holland, che ha sottolineato come gli obiettivi e la valutazione del merito debbano essere necessariamente condivisi a priori con i propri collaboratori, e da Angelo Miglietta che ha voluto focalizzare la necessità, in questi giorni di gravi difficoltà gestionali dettati dalla crisi, di riscoprire i valori morali da affiancare al merito e di riposizionare il valore dell'uomo al centro dell'attenzione. A conclusione dei lavori il nostro direttore generale Mario Cardoni espone la necessità di porre attenzione non soltanto al concetto di merito, ma anche alla delegittimazione della figura del Dirigente in atto in questo periodo. Il manager dovrebbe essere il punto cardine tra le parti sociali universalmente riconosciute l'imprenditore da un lato e il lavoratore dall'altro. Infine la necessità del sistema paese di rivalutare e rivalorizzare la cultura d'impresa, l'impresa vista come un ente indipendente, capace di produrre valore. |
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