La crisi di liquidità in cui versa l’Ilva è tale da mettere a repentaglio in modo irreversibile il futuro dell’Azienda.
Questo l’ennesimo allarme lanciato da Giorgio Ambrogioni, Presidente di Federmanager, a fronte della gravissima crisi finanziaria in cui versa la Società, che potrebbe decretarne a breve una fine inarrestabile, con tutti i pesanti risvolti conseguenti in termini sociali ed economici.
Per Ambrogioni <<è vitale poter disporre rapidamente degli ingenti fondi sequestrati alla famiglia Riva, pari ad 1,8 miliardi di euro, che auspichiamo il Tribunale di Milano decida di sbloccare subito e vengano rimessi a disposizione della gestione Commissariale per coprire il deficit di liquidità dovuto alla riduzione delle vendite dell’acciaio ed ai costi affrontati per la manutenzione degli impianti e gli interventi AIA>>.
<<Stiamo apprezzando l’impegno del Commissario Gnudi per l’attuazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e il recupero dell’efficienza produttiva e commerciale ma, soprattutto – sottolinea Ambrogioni – per la ricerca di nuovi capitali e di acquirenti industriali che garantiscano un futuro al più importante sito integrale italiano ed europeo dell’acciaio. Per questo è necessario che l’Azienda si presenti in condizioni di stabilità finanziaria nelle trattative in corso per cedere tutti o parte degli asset del Gruppo Ilva, al fine di evitare una svendita>>.
Secondo il Presidente dei manager italiani <<l’obiettivo prioritario deve essere la garanzia di un futuro per l’Ilva e per l’intero comparto della siderurgia in Italia, che crea occupazione per migliaia di lavoratori e versa in forte sofferenza>>.
<<Auspichiamo – ha concluso il Presidente Federmanager – uno scenario in cui ai potenziali acquirenti stranieri, in grado di assicurare la solidità finanziaria e la competitività industriale necessari per il polo siderurgico commissariato, si uniscano possibili partner italiani del settore, che dispongono di un know-how che non deve essere disperso>>.