"Un accordo importante e innovativo", che, oltre a tutelare la categoria dei lavoratori interessata (dirigenti e manager), punta ad aiutare le piccole e medie imprese a superare questo difficile momento di crisi, attraverso l'ingresso, anche in strutture di dimensione ridotta, di un manager. E' il direttore generale di Federmanager, Mario Cardoni, a illustrare a Labitalia la portata innovativa del rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i dirigenti e per i quadri superiori delle piccole e medie aziende produttrici di beni e servizi, siglata qualche giorno fa con la Confapi.
"Un accordo importante -ribadisce Cardoni- a cui diamo molto peso perche' si rivolge a un sistema produttivo che e' la colonna dorsale del nostro Paese: le piccole imprese, cioe' quelle che hanno sofferto di piu' in questi anni. Abbiamo cercato di intercettare, incidendo attraverso la disciplina contrattuale, quegli elementi che potessero favorire l'ingresso di maggiori competenze manageriali nellepiccole imprese". Proprio le aziende piu' piccole "se hanno oggi possibilita' di sviluppo -sostiene Cardoni- possono averla solo se si orientano verso mercati internazionali e se si iniettano forti dosi di innovazione".
Ma per fare questo, dice, "ci vogliono le competenze giuste, perche' essere piccoli imprenditori brillanti non basta piu' e accanto all'imprenditore ci deve esere qualcuno che sappia gestire la macchinacon metodologie che appartengono a aziende piu' strutturate". Appunto, il manager.
Rimane il fatto che le piccole imprese hanno spesso difficolta' a fare un investimento economico nell'assunzione di un dirigente. Anche per questo, spiega Cardoni, l'accordo propone delle facilitazioni. "E' forse l'elemento -annuncia l'esponente di Federmanager- piu' innovativo del contratto. Abbiamo disegnato non solo alcune strade che facilitano l'assunzione di un manager o dirigente, ma abbiamo anche previsto, per quelle piccole imprese che al momento non possono sostenere i costi per un manager, una figura chiamata 'quadro superiore', disegnata su misura per la piccola azienda, con un costo complessivo piu' basso ma senza incidere sul livello generale di professionalità e di managerialità'". Anche per assumere un dirigente 'vero e proprio' ci sono strade alternative prevviste dal contratto che consentono di ottimizzare le risorse. "La prima via -aggiunge Cardoni- e' quella di assumere un dirigente giovani (inteso come sotto i 43 anni): le aziende avranno lapossibilita' di pagarlo il 20% in meno rispetto al ccnl per tre anni".
La seconda riguarda i manager di tutte le eta' che con la crisi hanno perso il posto di lavoro. "Per recuperare questo patrimonio di competenze nel mercato del lavoro -spiega- prevediamo la stessa possibilita' di risparmio per 12 mesi, auspicando che l'inserimento di questa persona poi sia confermato. Previste anche condizioni ecomiche di uscita ridotte, in modo da non creare all'impresa l''angoscia del tfr'".
L'accordo Confapi-Federmanager non prevede interventi di adeguamento del minimo contrattuale per il 2014. Le parti, infatti, hanno stabilito che l'aumento del minimo contrattuale avra' decorrenza il 1° gennaio 2015 e verra' definito entro il 30 novembre 2014. Vista la crisi, Confapi e Federmanager hanno puntato, invece, sulla valorizzazione della parte variabile della retribuzione legata alla produttivita'.
"I manager -osserva Cardoni- sono la categoria che in questi 7 anni di crisi ha pagato di piu' in termini percentuali, riducendosi del 10%. Molti sono quelli che hanno dovuto cambiare lavoro. Nel contratto abbiamo rinunciato ai classici aumenti contrattuali privilegiando la strada della produttivita': questo e' un Paese, lo sappiamo, che soffre un gap di competitivita' e produttivita' e le politiche messe in opera nel passato non hanno mai guardato alla fascia apicale".
"Abbiamo sempre trovato questo una contraddizione perche' in azienda la cultura d'impresa, legata agli obiettivi, si persegue dall'alto e non dal basso. Non chiediamo percio' aumenti, ma di redistribuire una parte dell'eventuale maggiore utile che l'azienda avra'. Sappiamo che nelle piccole imprese si fa fatica, ma il futuro di queste aziende sta proprio nella modernizzazione dei processi, non solo organizzativi ma anche gestionali compresi quelli retributivi".