Si è tenuta oggi a Roma la presentazione dello studio “Capitale Manageriale e Strumenti per lo Sviluppo”, condotto dall’Osservatorio Mercato del Lavoro e Competenze Manageriali di 4.Manager. All’evento hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente di 4.Manager e Federmanager Stefano Cuzzilla, il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.
Lo studio ci parla di un Paese che ha fiducia nel cambiamento:
- un’impresa italiana su due, infatti, è alla ricerca di nuove figure manageriali da assumere nei prossimi tre anni.
Tuttavia, la crescente domanda di managerialità delle imprese spesso non trova adeguata risposta nelle professionalità disponibili.
- Nell’87% dei casi gli imprenditori intervistati dichiarano di incontrare difficoltà nel reperire le figure manageriali di interesse.
- Inoltre, secondo il 44% degli imprenditori, la principale carenza riscontrata è relativa alle cosiddette soft skills: capacità di leadership e di motivazione, conoscenza delle lingue, orientamento all’innovazione e al cambiamento, capacità di adattarsi a scenari in continua evoluzione.
Un mismatch tra domanda e offerta che può essere risolto solo attraverso una formazione mirata e costante che sia in grado di qualificare i manager rispetto alle sfide imposte dal mercato.
Innovazione e change management, leadership, people management, questi i temi su cui i manager puntano maggiormente nei loro percorsi di formazione.
Così come gli imprenditori, consapevoli di dover investire innanzitutto su una loro personale qualificazione proprio sui temi dell’innovazione e change management (per il 59% degli intervistati), ma anche sull’apprendimento di competenze digitali (per il 33% degli intervistati).
Lo studio mette infine in luce alcune forti criticità di sistema che il nostro Paese potrà superare solo con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle rappresentanze di categoria:
- 6 posti di lavoro altamente qualificati su 10 mostrano una carenza di competenze; 4 lavoratori su 10 sono troppo o troppo poco qualificati per il lavoro che stanno svolgendo.
- Come sottolineato dall’OCSE, in Italia solo il 20,1% degli adulti ha partecipato a programmi di formazione professionale nell’ultimo anno e solo il 60% delle imprese con più di 10 dipendenti offre formazione continua, contro una media europea del 75,2%.
- Infine il capitolo bandi pubblici: all’esito di una mappatura su larga scala, si scopre che in 5 anni ci sono stati 2.452 bandi che hanno riguardato temi come competitività, Pmi, occupazione e innovazione. Di questi, solo 232 hanno però “potenzialmente” coinvolto figure manageriali, con 87 bandi contenenti un riferimento diretto o indiretto alle competenze manageriali.
Di fronte a questi ostacoli i manager sono chiamati a giocare un ruolo determinante per il futuro delle imprese italiane, utilizzando e valorizzando strumenti che sostengano l’incontro tra domanda e offerta di competenze. Solo così si potrà accelerare la crescita e l’innovazione delle tante imprese che operano nel nostro Paese.
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