Roma, 30 maggio 2013: "L'atteggiamento assunto da Outokumpu, la Società finlandese proprietaria del sito siderurgico di Terni, in occasione dell’incontro di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico con il Sottosegretario De Vincenti, è inaccettabile e rischia di compromettere i livelli produttivi e la stessa cessione di Acciai Speciali Terni”.Queste le conclusioni del Presidente di Federmanager, Giorgio Ambrogioni, sulla base di quanto dichiarato dai rappresentanti di Outukumpu e già ampiamente anticipato dai media, circa il rifiuto delle offerte di acquisto ricevute per il sito ternano e la richiesta di un periodo di proroga della procedura di cessione imposta dalla Commissione UE, senza peraltro fornire alcun dettaglio sui tempi e le modalità programmate per proseguire nella trattativa di vendita.“Possiamo anche comprendere le esigenze di riservatezza imposte da una trattativa così delicata – aggiunge il Presidente di Federmanager Terni, Floris Ragnoni – ma a questo punto della situazione la cittadinanza ternana e tutti gli stakeholders hanno diritto di avere informazioni attendibili e qualche certezza in più sul futuro del sito produttivo”.“Apprezziamo l’impegno preso dal Sottosegretario De Vincenti, anche per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di intervenire direttamente nei confronti della Commissione Europea – continua il Presidente Ambrogioni – affinché sia la stessa Commissione a farsi carico della procedura di cessione per addivenire alla chiusura delle trattative in tempi stretti, senza assecondare atteggiamenti dilatori che, di sicuro, non possono che danneggiare la capacità produttiva dell’Azienda”.Federmanager, a tale proposito, condivide pienamente la posizione assunta dal Presidente del Consiglio, Enrico Letta, nella lettera inviata a Bruxelles, in cui segnala la necessità di chiudere l’operazione di cessione in tempi brevi, privilegiando un’opzione che conferisca il sito ternano ad un operatore industriale, in modo da garantire il mantenimento dei livelli produttivi, commerciali ed occupazionali di AST, nonché l’integrità dell’impianto. “Per quanto ci riguarda – conclude il Presidente di Federmanager – siamo pronti a fare la nostra parte ed a mettere a disposizione del Governo le valutazioni e le proposte del management, per arrivare alla soluzione di una vicenda su cui l’Esecutivo deve impegnarsi al massimo livello, sapendo che se si perde altro tempo si rischia di svuotare il mercato di AST per lasciarlo ai concorrenti”.
“Preservare la capacità produttiva delle Acciaierie di Terni, unitamente a quella dell’Ilva di Taranto, vuol dire salvaguardare il futuro della siderurgia nel nostro Paese, ovvero la difesa di un asset strategico per tutta l’industria manifatturiera italiana, la cui crisi comporterebbe una perdita irrimediabile di competitività per il Sistema Paese”.
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