Roma, 04 Novembre 2016 – «Nella legge di Bilancio si utilizza la leva fiscale per spingere le imprese a investire su Industry 4.0. E questo va benissimo, ma non sarà sufficiente. Noi chiediamo agevolazioni per l’inserimento nelle nostre imprese di manager competenti in innovazione e digitale. Solo con il giusto mix di macchine e uomini vinceremo questa sfida».
Questo è il messaggio che il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla, ha lanciato stamani ai responsabili delle istituzioni che sono intervenuti all’evento “Le competenze manageriale per l’Industria 4.0”, promosso dalla Federazione.
«Va costruita una squadra di contaminatori digitali, utilizzando manager formati e orientati alla digital transformation», ha auspicato il direttore generale Federmanager, Mario Cardoni. «Forse c’è stato difetto di progettazione quando si è detto di puntare sui 3.000 futuri manager che usciranno dalle università e dai circuiti formativi. Per cogliere la sfida di Industry 4.0 bisogna essere rapidi e veloci e inserire subito nelle nostre Pm, anche in forma di temporary, quei manager di alto profilo che sono già disponibili sul mercato».
«Questa rivoluzione ha complessità e tempi incredibili», ha dichiarato l’On. Lorenzo Basso, deputato PD, Commissione Attività produttive. «Noi siamo abituati a tecnologie e crescita lineari, compatibili con la nostra tradizione industriale. Oggi bisogna conoscere e anticipare i processi di business e le tecnologie abilitanti per essere competitivi sui nuovi mercati. Crediamo nell’idea del manager dell’innovazione, come figura di raccordo tra il mondo dell’università e della ricerca applicata e quello delle piccole, medie e grandi imprese».
«Crediamo nelle competenze già esistenti», ha insistito il dott. Marco Calabrò del Mise. «Abbiamo esteso tutte le misure di agevolazione per investimenti in ricerca e sviluppo così come abbiamo esteso la durata del beneficio, fino al 2020. Quando ci saranno le condizioni, ci proponiamo di rendere stabile il credito d’imposta alla ricerca. Esattamente come si farà con questa Legge di Stabilità per le start-up e Pmi innovative».
Sul ddl Bilancio si è espresso il prof. Domenico Siclari del Mef: «Ci sono strumenti tradizionali, esistenti anche prima del Piano Industry 4.0, che rappresentano una spinta essenziale agli investimenti e che sono stati valorizzati in questa manovra. Parlo del rifinanziamento del Fondo centrale di garanzia, che sta diventando insostituibile per le Pmi, e della proroga della “Nuova Sabatini” sui beni strumentali».
Tra i temi affrontati, anche l’intervento fiscale previsto dalla manovra 2017 a favore di start up e Pmi innovative e l’attuazione del Piano per la Banda larga e Ultra larga.
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