Bruxelles, 10 apr. (Labitalia) – Le imprese italiane soffrono di
"una limitata capacita' di innovazione". E' quanto lamenta la
Commissione europea nel rapporto sugli squilibri macroeconomici, nel
quale sottolinea che la performance delle esportazioni italiane
"continua a soffrire a causa di un modello di specializzazione dei
prodotti non favorevole e della limitata capacita' delle imprese di
crescere". Quel modello, sottolinea l'esecutivo Ue, "e' molto simile a
quello dei mercati emergenti come la Cina, con la maggior parte del
valore aggiunto nei settori tradizionali relativamente low-tech,
principalmente a causa della limitata capacita' di innovazione delle
imprese italiane".
Secondo la Commissione, "la predominanza di micro e piccole
imprese sottolinea le difficolta' delle aziende italiane di crescere e
diventare attori internazionali, a causa delle barriere istituzionali
e normative, delle caratteristiche strutturali delle imprese e di un
ambiente non favorevole". Tutti questi fattori "limitano anche il
flusso di investimenti stranieri diretti, impedendo all'Italia di
trarre vantaggio" da quello che ne deriva, come il trasferimento di
capitali e di conoscenza, un maggiore coinvolgimento nel commercio
mondiale ed un impulso per un ambiente piu' competitivo.
Per la Commissione europea, inoltre, le banche italiane sono
diventate piu' deboli. "La resistenza del settore bancario italiano si
e' seriamente indebolita dalla meta' del 2011 – sostiene l'esecutivo
Ue – minando la capacita' delle banche di sostenere l'attivita'
economica e gli aggiustamenti". Secondo quanto si legge nel rapporto,
"la perdita di accesso delle banche italiane al mercato interbancario
mondiale a seguito dell'espandersi all'Italia della crisi del debito
sovrano dell'eurozona ha accresciuto in modo significativo la
dipendenza dal rifinanziamento dell'eurosistema". Non solo: secondo la
Commissione, la doppia recessione in Italia "ha aumentato il rischio
del credito al settore privato, appesantendo le banche con una larga
quantita' di crediti in sofferenza". E la Commissione europea da' atto
all'Italia di aver avviato "una strategia di vasto respiro per
ripristinare la sostenibilita' di bilancio e migliorare la crescita di
lungo periodo", ma la esorta a "mantenere lo slancio delle riforme e
ad attuarle pienamente".
(Lab)