E’ stato sottoscritto il decreto attuativo che dà avvio all’operatività dell’A.pe. Volontaria, un prestito, finanziato dalle banche e protetto da una polizza assicurativa, che dovrà essere restituito dal beneficiario in 20 anni attraverso rate mensili che verranno direttamente decurtate dalla pensione dell’interessato.
Una importante novità è contenuta nel decreto: se durante il periodo nel quale si percepisce l’A.pe. volontaria aumentano i requisiti di accesso alla pensione (per esempio per l’adeguamento all’aspettativa di vita), si potrà chiedere un finanziamento supplementare al fine di evitare che tra la fine dell’erogazione dell’A.pe. e il momento nel quale si andrà in pensione ci sia un periodo economicamente scoperto per il lavoratore; l’uscita dal lavoro con l’A.pe. volontaria infatti non dà diritto all’accesso alla pensione con i requisiti pensionistici vigenti in quel momento.
Tale strumento previdenziale, destinato a chi ha compiuto 63 anni di età e 20 anni di contributi, consente di uscire dal mondo del lavoro fino a 3 anni e sette mesi prima del raggiungimento dei requisiti pensionistici a patto che l’importo dell’assegno pensionistico sia pari ad almeno 1,4 volte il trattamento minimo INPS (€ 770 circa).
Potranno presentare all’INPS la domanda di acceso all’A.pe. volontaria tutti i lavoratori pubblici e privati, i lavoratori autonomi e gli iscritti alla Gestione separata che hanno maturato i necessari requisiti dal 1° maggio 2017 in poi.
Chi usufruirà dell’anticipo pensionistico volontario pagherà una rata sulla pensione netta futura da un minimo del 2% fino al 5,5% medio annuo, ma è da considerare che il peso della rata sarà inferiore grazie al credito d’imposta (che può arrivare fino al 50% dell’interesse sul finanziamento e sul premio).
L’obiettivo del Governo, infatti, sarebbe quello di arrivare a un tasso di interesse globale pari al 3,2%. Se il pensionato muore prima di aver finito di restituire il prestito, l’assicurazione pagherà il debito residuo e l’eventuale reversibilità verrà corrisposta senza decurtazioni. Dopo 20 anni dal pensionamento l’importo della pensione tornerà quello pieno.
Entro un mese dall’entrata in vigore del decreto, dovranno essere sottoscritte due specifiche convenzioni tra il Ministero dell’Economia e il Ministero del Lavoro con ABI e ANIA, convenzioni alle quali dovranno successivamente aderire le banche e le assicurazioni che entreranno, così, nel novero dei soggetti erogatori dei servizi finanziari ed assicurativi previsti dall’A.pe. volontaria.