Una doppia novità in tema di previdenza complementare arriva con la legge per il mercato e la concorrenza che, dopo oltre 2 anni di attesa, è entrata in vigore lo scorso 29 agosto.
Nel dettaglio, la normativa interviene sui seguenti profili: 1) la destinazione totale o parziale del TFR alle forme pensionistiche complementari; 2) l’anticipo della rendita complementare nel caso di cessazione dell’attività lavorativa.
Per i manager che aderiscono ai Fondi di previdenza come Previndai o Previndapi significa maggiore flessibilità nella gestione del Trattamento di Fine Rapporto e del proprio risparmio previdenziale.
Con la prima modifica entrata in vigore sarà possibile destinare solo una parte del proprio TFR al Fondo Pensione, tramite accordi sottoscritti dalle Parti sociali, anche a livello aziendale.
Con la seconda modifica entrata in vigore sarà estesa la platea di beneficiari della rendita pensionistica anticipata per coloro che, vicini alla pensione, non avrebbero altrimenti maturato i requisiti di accesso.
Nel dettaglio, il cosiddetto “prepensionamento integrativo complementare” andrà a vantaggio di tutti coloro che versano in uno stato di disoccupazione da oltre 24 mesi (invece dei 48 mesi precedentemente richiesti) presentando domanda, se previsto dal Fondo Pensione, fino a 10 anni prima dell’accesso al pensionamento (invece del termine di 5 anni già stabilito per legge).
«L’intento di fondo del provvedimento è certamente pregevole: dare una maggiore spinta al c.d. “secondo pilastro” cercando nuove adesioni e risorse, attraverso iniezioni di flessibilità attuate su più fronti, diversi ma complementari», commenta il direttore generale Federmanager, Mario Cardoni. «Riteniamo però che sia necessario intervenire in modo organico con un provvedimento ad hoc su questa materia, ponendo rimedio all’ambigua decisione di inserirla nella Legge sulla concorrenza».