Federmanager ha partecipato al tavolo Transizione 4.0 convocato dal ministro dello Sviluppo economico, on. Stefano Patuanelli
In occasione dell’incontro, tenutosi il 13 novembre, abbiamo avanzato alcune proposte per una evoluzione della normativa a sostegno dell’innovazione e in continuità con le misure del piano Impresa 4.0. Le proposte di intervento, contenute nel documento che abbiamo presentato, sono articolate su quattro aree di intervento.
SOSTEGNO INNOVAZIONE DIGITALE
INCENTIVI PER L’ASSUNZIONE DEI MANAGER
INCENTIVI FISCALI PER LA PARTECIPAZIONE DI MANAGER IN START UP E NEL CAPITALE SOCIALE DELLE PMI
REGIME FISCALE AGEVOLATO DEI PREMI DI RISULTATO
SOSTEGNO INNOVAZIONE DIGITALE
Voucher per Innovation Manager
La nostra richiesta è indirizzata a incrementare le risorse disponibili per finanziare il “Voucher per consulenza in innovazione” – attualmente pari a 25 milioni di euro all’anno per il periodo 2019/2021 – portando lo stanziamento previsto ad almeno 50 milioni di euro all’anno.
Credito d’imposta sulla formazione 4.0
Abbiamo valutato positivamente la proroga, per il 2019, dell’incentivo sulla formazione riguardante le tematiche dell’innovazione e l’ampliamento della detrazione dal 40 al 50% per le aziende di piccola dimensione. Auspichiamo che l’incentivo trovi continuità anche negli anni a venire.
Sarebbe inoltre importante un intervento per includere tra le attività agevolabili anche la formazione su tutti gli aspetti gestionali e di business legati all’innovazione 4.0 (non solo le tecnologie digitali), che interessano le figure con ruoli di responsabilità organizzative e gestionali, ma non solo.
Digital Innovation Hub (DIH)
I DIH sono una realtà importante sul territorio e un punto di riferimento stabile per le Pmi. Abbiamo chiesto di rafforzarne il ruolo con un esplicito riconoscimento giuridico e forme strutturate di incentivazione, poiché al momento la loro attività poggia esclusivamente sul contributo di soggetti privati.
Nel progetto “AMA DIH” promosso da Federmanager e Confindustria, abbiamo selezionato e certificato Innovation e Temporary Manager, con i profili idonei ad assicurare alle imprese un efficace affiancamento nell’implementazione dei processi di innovazione, a supporto dei DIH di Confindustria. Una best practice che meriterebbe un sostegno economico specifico e che attualmente, in via sperimentale, sosteniamo con risorse della nostra bilateralità.
Ricerca e Innovazione
Abbiamo sottolineato l’urgenza di ampliare la durata dell’attuale misura del credito d’imposta con l’obiettivo di renderlo strutturale. Tale misura, che attualmente, si applica ad investimenti realizzati fino a dicembre 2020, è fondamentale per sostenere l’attività di ricerca e sviluppo svolta dalle imprese.
Un’altra proposta è quella di estendere l’agevolazione, per i primi 24 mesi successivi all’assunzione del lavoratore, anche a favore delle imprese che sostengono costi aziendali per l’inserimento di figure, in possesso di un dottorato o titolo specialistico equivalente, dedicate alla Ricerca e allo sviluppo, ovvero manager che possano vantare un background esperienziale, ad esempio biennale, qualificante in settori di R&S.
Si potrebbe altresì prevedere per le stesse un’ulteriore detrazione dal reddito imponibile pari al 125% delle loro spese correnti in R&S qualificate.
Start-up
Abbiamo sottoscritto, già da alcuni anni, un Protocollo d’Intesa con Invitalia per sostenere la nascita e il consolidamento delle start up puntando allo sviluppo delle competenze manageriali attraverso un servizio di mentoring con profili manageriali da noi forniti.
Visto il successo che l’iniziativa sta riscontrando, sarebbe opportuno che questa best practice diventi strutturale ed esportabile in altre iniziative sostenute da investimenti pubblici in favore delle start up.
INCENTIVI ASSUNZIONE DEI MANAGER
Di seguito le nostre proposte di intervento, per le quali si può ipotizzare uno stanziamento complessivo pari ad almeno 80 milioni di euro.
Credito d’imposta
Una prima proposta consiste nell’applicazione di un credito d’imposta sulle assunzioni di manager da parte di soggetti titolari di reddito d’impresa.
Tale misura potrebbe strutturarsi in analogia al credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno che prevede, per gli anni dal 2016 al 2019, un credito di imposta nella misura massima del 20% per le piccole imprese, del 15% per le medie e del 10% per le grandi.
La misura che proponiamo potrebbe riferirsi ad una percentuale sugli importi corrispondenti alla retribuzione annua lorda (RAL) – ovvero entro un massimale predefinito – corrisposta alle nuove risorse manageriali assunte dalle imprese, anche in forma temporanea, rispetto all’anno precedente, vincolando l’inserimento professionale all’avvio di progetti finalizzati ad accrescere la produttività e la competitività delle aziende anche modulando l’aliquota applicabile in funzione della dimensione d’impresa.
Nella nostra ipotesi, fissando l’ammontare del credito d’imposta in misura corrispondente ad una percentuale unica del 50% rispetto al massimale di retribuzione annua lorda di 69 mila euro (minimo contrattuale per i dirigenti industriali per il 2020) si incentiverebbero oltre 2 mila imprese all’assunzione di manager.
Decontribuzione degli oneri previdenziali
Un’altra forma agevolativa potrebbe prevedere l’introduzione di una decontribuzione degli oneri previdenziali per le imprese che assumono personale con qualifica dirigenziale in stato di disoccupazione da almeno 6 mesi, o che inseriscano profili manageriali, anche sotto forma di temporary management, per la realizzazione di specifici progetti o per determinate fasi gestionali della vita dell’azienda, dando precedenza ai profili che dispongono della certificazione delle competenze manageriali. Anche in questo caso, si potrebbe immaginare un décalage in forma percentuale che varia in modo inversamente proporzionale alla dimensione aziendale.
INCENTIVI FISCALI PER LA PARTECIPAZIONE DI MANAGER IN START UP E NEL CAPITALE SOCIALE DELLE PMI
La nostra proposta è di introdurre incentivi fiscali a favore dei manager che investono le somme percepite a titolo di incentivazione all’esodo in start up o in partecipazioni nel capitale sociale delle piccole e medie imprese, sotto forma di agevolazioni sull’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche (Irpef), in modalità e misura da definire.
L’agevolazione potrebbe interessare circa 1000 manager all’anno, tra coloro che risolvono consensualmente il rapporto di lavoro a fronte di un incentivo all’esodo.
REGIME FISCALE AGEVOLATO DEI PREMI DI RISULTATO
Attualmente il regime fiscale agevolato applicabile ai premi di risultato di ammontare variabile – vale a dire sulle somme collegate a parametri di produttività, redditività, qualità efficienza e competitività – in esecuzione di contratti aziendali o territoriali, prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali con aliquota del 10%, per un importo massimo detassabile pari a 3 mila euro, elevato a 4 mila euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione.
Il regime agevolato non si applica ai titolari di reddito di lavoro dipendente di importo superiore, nell’anno precedente a quello di percezione dei premi, a 80 mila euro: in virtù di tale disposizione la categoria dei dirigenti viene esclusa in misura considerevole dal beneficio.
La nostra proposta consiste nell’elevare l’importo massimo detassabile della retribuzione variabile legata alla produttività e ai risultati ottenuti in ogni caso fino alla quota di 4 mila euro e di elevare anche la soglia di reddito agevolato fino a 100 mila euro.