Il webinar “Certificare la professione del manager IT” del 1 marzo è stata l’occasione per il presidente Cuzzilla di sottolineare il lavoro avviato attraverso il patto di collaborazione e consultazione permanente che Federmanager ha sottoscritto con le le più rilevanti associazioni di rappresentanza dei manager dei sistemi informativi (Aused, Cio Aica Forum, Cio Club Italia, Cionet Italia e Fidainform).
Cuzzilla, nel suo intervento di apertura, ha posto l’accento sull’importanza che l’intero sistema produttivo italiano punti sulla managerialità It d’eccellenza. Per tale ragione, insieme alle associazioni aderenti al patto, la nostra Federazione intende costituire percorsi di certificazione delle competenze che offrano ai manager It aggiornamenti qualificati di tipo tecnico, oltre a un potenziamento complessivo delle soft skill indispensabili per guidare oggi le aziende. Cuzzilla ha inoltre espresso la volontà di avanzare alle istituzioni la proposta di prevedere il finanziamento di un voucher adeguatamente calibrato che aiuti le imprese, soprattutto le Pmi, ad avvalersi di manager It.
Numerosi gli ospiti che si sono avvicendati nel corso dell’evento, presentati e moderati da Giacomo Gargano di Federmanager e Luciano Guglielmi, Cio Aica Forum.
Mauro Minenna, capo dipartimento della trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei Ministri, ha dato il via al webinar parlando dei manager It come driver per lo sviluppo digitale e tecnologico del Paese: figure dalle ampie competenze, abilitanti nei processi di trasformazione profonda delle aziende.
Per Carlo Bozzoli, global Cio Enel, la mancanza di un’interlocuzione qualificata verso le istituzioni ha reso necessaria la costituzione di un “Register” per permettere una maggiore valorizzazione della professione del Cio attraverso l’aggiornamento continuo delle competenze, l’ottenimento di un riconoscimento per le qualifiche e le esperienze conseguite e la creazione di una rete solida di contatti tra colleghi.
Luciano Guglielmi, nel riprendere la parola, ha aperto una parentesi su quanto la tecnologia, specie durante l’emergenza pandemica, abbia modificato la vita di tutti noi, rendendola più sostenibile, facile ed efficiente grazie anche al lavoro e alla preparazione di donne e uomini It. Per Guglielmi, infatti, esiste una relazione biunivoca tra sostenibilità e digitale.
Gargano ha presentato poi Michela Bambara, chief of digital e It Epta Group, la quale ha approfondito il tema della diversity e inclusion, discutendo di figure che possano ispirare le giovani donne a sviluppare una passione per l’educazione Stem, considerato che le ragazze che all’università scelgono facoltà scientifiche e tecniche sono ancora in minoranza rispetto ai colleghi uomini. Un riferimento anche all’Intelligenza Artificiale, un mondo ancora troppo poco femminile.
Nella seconda parte del webinar, Carlo Bozzoli ha avviato e moderato la tavola rotonda, rivolgendosi al direttore generale Federmanager Mario Cardoni sull’importanza delle competenze e quanto queste, nel mondo digitale, possano accrescere le differenti realtà imprenditoriali del nostro Paese.
Per Cardoni la tecnologia impone un mutamento culturale delle piccole e medie imprese, che impatta in maniera decisiva su lavoro e competenze. Ecco perchè, per un rapido cambio di passo, è necessario supportare queste realtà attraverso incentivi e politiche economiche, così che le aziende possano contare sull’inserimento e il supporto di figure strategiche come manager It certificati e preparati.
Lo scambio di battute è proseguito con Luciano Guglielmi, il quale ha confermato la forte conoscenza e preparazione, sia in termini di hard che soft skills, che deve acquisire un manager It, attraverso una formazione continua nel tempo che sia al passo con una trasformazione digitale sempre più veloce.
Per Pasquale Testa, Cio Club Italia intervenuto successivamente, se i manager It in passato venivano identificati più come un costo, oggi, con l’evolversi della tecnologia, rappresentano un grande beneficio nonché il futuro delle aziende italiane che desiderano crescere dal punto di vista innovativo.
La parola poi ad Andrea Provini di Aused, sulla capacità dei Cio di essere eclettici come opportunità di integrazione nelle aziende. Provini ha proseguito con l’evidenziare l’importanza dei Cio di saper ascoltare e di dare un servizio, che oltre ad essere necessario, abbia anche un suo valore riconoscibile.
Bozzoli ha presentato Massimo Rosso presidente di Cionet, il quale ha parlato dei due principi cardine del Pnrr ovvero trasformazione digitale e sostenibilità ecologica, intesa molto spesso come ambiente naturale. I Cio, però, sono stati fautori di un ambiente non più solo naturale ma ibrido e digitale, un ambiente, che nella sua più ampia accezione, porta con sé anche dei riflessi di tipo culturale e sociale.
Infine Paolo Paganelli, vice presidente Fidainform, sostiene che le associazioni dei Cio nascono dal desiderio di aggregarsi per creare una forza comune sul piano delle competenze e di unificazione dei processi al servizio non solo delle aziende ma anche dell’intero ecosistema. Occorre però, una volontà di estendere i sistemi di relazioni con le istituzioni.