Torna alla normalità, o quasi, il regime fiscale riguardante le auto aziendali concesse a uso promiscuo ai lavoratori.
La paventata tassa che avrebbe penalizzato l’utilizzo dell’auto aziendale è stata praticamente azzerata per il 2020, così come risulta dal maxi-emendamento alla Manovra 2020 approvato dal Senato della Repubblica.
Federmanager esprime soddisfazione per la cancellazione della stretta originariamente prevista. «In queste ultime settimane abbiamo intensificato la nostra azione di pressione sulle forze politiche per scongiurare l’ennesima tassa che colpisce il lavoro dipendente», spiega il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla. «Ci fa piacere che abbia prevalso il buon senso. Ora vigiliamo che non ci siano ulteriori sorprese», commenta, riferendosi all’intenzione della maggioranza di far approvare alla Camera il testo nella stessa versione licenziata da Palazzo Madama».
Federmanager ha presentato con un’azione confederale uno specifico emendamento per l’abolizione della stretta sull’imposizione delle auto aziendali. Il presidente Cuzzilla, poi, ha incontrato esponenti di maggioranza e opposizione per discutere dei temi di Bilancio che riguardano manager, politica industriale e sviluppo economico, tra cui anche il regime fiscale delle auto aziendali.
Le nuove regole riguardano solo le vetture di nuova immatricolazione concesse come fringe benefit con contratti a partire dal luglio 2020. «Non solo abbiamo scongiurato il rischio che si aggredissero tutti i contratti in essere – nota ancora il presidente Cuzzilla -, ma abbiamo ottenuto che l’aliquota scenda dal 30 al 25% per chi dall’anno prossimo opterà per le auto più ecologiche, mentre resta al 30% per quelle poco inquinanti. È un buon compromesso – chiarisce – tra le esigenze di chi con l’auto ci lavora e il rispetto dell’ambiente, che è un bene assolutamente da tutelare».
La stretta resta, invece, per i veicoli con emissioni inquinanti superiori a 160 g/km e inferiori a 190 g/km, per i quali la percentuale sale al 40% nel 2020 e 50% dal 2021. Per tutte le auto superiori a 190 g/km scatta il 50% il prossimo anno e il 60% dal 2021.
La modifica approvata dal Senato, quindi, determina quasi un azzeramento del gettito atteso.