Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso pubblica la Relazione annuale al Parlamento, riferita al 2016, che ripercorre lo stato dell’arte e gli impatti negli ultimi quattro anni, del c.d. Startup Act, cioè la somma delle politiche di sostegno all’imprenditoria innovativa adottate.
Lo stesso MISE, nelle conclusioni, costata la centralità e positività del contributo e del plusvalore che i manager possono apportare in questo settore in quanto “consentono alle imprese innovative di lanciare la propria attività sul mercato in modo efficace e in tempi rapidi, di dar vita a processi di trasferimento tecnologico verso imprese più mature che vogliano rimanere competitive facendo open innovation”.
Il Protocollo che Federmanager ha sottoscritto con Manageritalia e Invitalia sui “Manager a sostegno delle start-up”, ha inteso favorire il consolidamento e la crescita delle imprese innovative supportando i neo-imprenditori nell’acquisizione di competenze manageriali di tipo applicativo e strategico nella delicata fase di startup dell’azienda. Il Progetto ha ormai preso il via con un pool esperti selezionati da Federmanager e Manageritalia, costituito da 30 manager, da che darà il via alle attività di mentorship per 150 startup individuate da Invitalia attraverso il programma Smart&Start che, con una dotazione complessiva di circa 200 milioni di euro, ha già finanziato oltre 720 startup in 3 anni.
Le imprese, che sono entrate a far parte del programma di tutoring messo a disposizione dall’Agenzia, possono usufruire di una serie di servizi che mirano a supportare i neo-imprenditori nell’acquisizione di competenze manageriali di tipo applicativo e strategico nella delicata fase di startup dell’azienda.
Dopo un’attività di assessment, in cui vengono analizzati i fabbisogni dell’impresa, i Mentor affiancheranno le startup nella gestione degli ambiti di attività in cui il team di progetto è più carente, mettendo a disposizione esperienze e competenze.
Proprio alla luce alla luce dei risultati resi pubblici dal MISE, possiamo affermare che tale Protocollo, rappresenta certamente una best practice; ma i dati positivi riportati, oltre a confermare la bontà delle opportunità colte dalla Federazione a livello nazionale, devono sollecitare ad una spinta in avanti in questa direzione, verso la promozione di ulteriori iniziative di simile taglio – sulla scia di quelle già promosse da alcune Associazioni territoriali – anche a livello locale.